Le canzoni di Kendrik Lamar più belle: da Swimming Pools (Drank) a I, i brani più significativi del rapper premio Pulitzer.
Kendrick Lamar non scende a compromessi. Il rapper di Compton ha guadagnato il suo posto nel pantheon hip hop della nuova scuola semplicemente essendo il migliore e ha consolidato il suo status, migliorando con ogni mossa successiva. Lamar implementa costantemente la sua arte come rapper, scrittore, pensatore che punta a far progredire la cultura attraverso la sua arte.
La sua creatività e la mentalità widescreen che lo denotano parlano dell’influenza incombente del suo mentore Dr. Dre, mentre il suo flusso angolare e inclinato ricorda le leggende sotterranee della West Coast come Pharcyde, Souls of Mischief e Freestyle Fellowship.
Kendrick Lamar: le canzoni più amate
Iniziamo la nostra lista con Swimming Pools (Drank). È una mossa sbalorditiva rendere il tuo primo singolo importante una canzone di festa su come il bere ti rovinerà la vita, ma è esattamente quello che Kendrick Lamar ha fatto.
Il video di Swimming Pools (Drank):
La traccia e la strumentazione prodotta da T-Minus sono state innegabilmente massicce. Il fatto che la canzone sia stata un successo è sovversivo a modo suo. Lamar si infiltra nella macchina per smantellarla dall’interno.
Passiamo, poi, a I: l’amore per se stessi è importante e – talvolta – è giusto ricordare anche alle persone di amare se stesse.
Il video di I:
Questa è la logica alla base del singolo principale di Kendrick dal suo terzo LP, To Pimp a Butterfly. Troppi lo hanno respinto mentre Lamar cercava di creare un successo pop nella vena di Happy di Pharrell Williams, dalla quale differisce per la sua profondità. Non è un messaggio di ottimismo, ma più precisamente un riconoscimento che sì, il mondo è un inferno, ma puoi renderlo un po’ più accettabile se ti accetti così come sei.
C’è anche untitled 01 08.19.2014. Ironia della sorte, la collezione B-side di Lamar – che ha pubblicato nel 2016 per capriccio è – in realtà – una delle sue opere più coerenti, quantomeno fino ad oggi.
Il video di untitled 01 08.19.2014:
Kendrick ha sempre avuto una parentela con il jazz, ma senza titolo e senza padrone. Lamar parla di catastrofi come il riscaldamento globale, l’11 settembre e il volo 370 come segni fatali dei nostri tempi.
Kendrick Lamar: Bitch Don’t Kill My Vibe e The Blacker the Berry
Bitch Don’t Kill My Vibe. Forse la canzone più riflessiva di sempre che contiene la parola “cagna” nel suo titolo. è sia un inno alla solitudine che un’accusa al complesso industriale hip-hop.
Il video di Bitch Don’t Kill My Vibe:
I violini sul lussureggiante strumentale prodotto da Sounwave ricordano il suono distinto di Jesus Walks di Kanye West, la cui dicotomia peccatore-santo ha contribuito a creare il modello per la visione del mondo sfumata di Kendrick.
Menzioniamo The Blacker the Berry. Qui Kendrick porta il suo giusto senso di ribellione ai massimi livelli. L’album critica il sistema, decostruendo le convenzioni hip-hop e rifiutando di giocare secondo le regole del genere, ma The Blacker the Berry è il momento in cui Lamar si lancia in un ammutinamento totale contro il sistema.
Il video di The Blacker the Berry:
Ma non si può non citare anche Humble, forse una delle canzoni più famose della sua discografia. Tratto dall’album Damn, come primo estratto, ha raggiunto la vetta della classifica negli Stati Uniti e ottenuto un paio di dischi di diamante in tutto il mondo. Nel video sono evidenti i richiami al Vangelo e all’ultima cena: