Dave Lory è tornato a parlare degli ultimi giorni di Jeff Buckley in un’intervista e in un libro, Jeff Buckley: From Hallelujah to The Last Goodbye, in uscita il 29 maggio 2018.

Artista eclettico, misterioso e celestiale al tempo stesso, Jeff Buckley è stato un grandissimo artista e compositore, la cui carriera purtroppo è durata troppo poco. Un solo album all’attivo, Grace, che vale più di 10 dischi messi insieme, prima della misteriosa morte avvenuta il 29 maggio del 1997, quando aveva appena 30 anni. E proprio sugli ultimi giorni di vita del cantante è tornato a parlare il suo manager, Dave Lory, in un libro che uscirà il 29 maggio: Jeff Buckley: From Hallelujah to The Last Goodbye.

La morte di Jeff Buckley

Per chi non lo sapesse, la morte di Jeff è avvolta nel mistero. Il cantante infatti si trovava su un furgone diretto verso il suo studio di registrazione. Poi la richiesta di fermarsi all’autista per immergersi nelle acque del Mississipi. Una domanda strana, certo, ma che è stata subito soddisfatta. E Buckley, per di più, ci entrò vestito, canticchiando un famoso ritornello dei Led Zeppelin, come racconta la leggenda. Purtroppo, però, il cantante non riemerse più.

In tanti si sono chiesti se si sia trattata di una morte accidentale, di un suicidio premeditato o chissà che cos’altro. E proprio sugli ultimi giorni dell’artista è tornato a parlare il suo manager, raccontando come Jeff fosse da tempo strano e diverso.

Jeff Buckley
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/JeffBuckley/

Dave Lory: il libro su Jeff Buckley

«Erano le 5:58 di mattina, non dimenticherò mai l’ora. Ero a Dublino, quindi dovevano essere quasi l’una a New York e tipo mezzanotte a Memphis. Mi si è gelato il sangue. Mi sembrava un brutto sogno. Mi è caduto il telefono dalle mani, non sapevo cosa fare. Meno male che all’epoca non c’era internet, altrimenti l’avrebbero twittato ovunque in un lampo. Ero rintontito. Apatico e rintontito». Con queste parole, riportate da Rolling Stone, il suo ex manager ha ricordato il momento in cui ha saputo della morte del suo amico e collega.

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E da quel giorno Dave non si è dato pace. Lo dimostra il suo libro, Jeff Buckley: From Hallelujah to The Last Goodbye, in uscita il 29 maggio, nonché la sua intervista alla Radio pubblica americana, dove ha raccontato gli ultimi giorni di Jeff Buckley, ricordandolo stranamente diverso:

«Voleva comprare una casa che non era in vendita», ha raccontato Dave. «Voleva comprare una macchina che non era in vendita. Ha chiesto a Joan [la fidanzata] di sposarlo […] Ha fatto pure un colloquio per fare il custode di farfalle allo Zoo di Memphis: un sacco di cose strane che non erano da lui. Penso che mirasse a sistemarsi. Voleva una vita normale».

Forse nessuno saprà se Jeff abbia cercato la sua morte o meno, forse colto come tanti altri da una depressione causata dal successo e dall’incapacità di gestirlo. Ma di certo il suo nome resterà sempre nei cuori di chi lo ha amato come uomo e come artista.

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FONTE FOTO: https://www.facebook.com/JeffBuckley/

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ultimo aggiornamento: 28 Maggio 2018 14:52


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