Ezio Bosso: le frasi più belle del compositore e pianista morto a 48 anni il 14 maggio 2020.
Ezio Bosso è morto. A soli 48 anni il pianista che ha emozionato il mondo intero ci ha lasciati, a causa di quella malattia degenerativa che ha reso la sua vita tanto più difficile quanto preziosa. Al grande pubblico era divenuto famoso dal 2016, quando Carlo Conti lo aveva invitato a Sanremo e aveva commosso l’intera platea con una sua esibizione. Ma Ezio era un grande musicista riconosciuto in tutto il mondo da molti anni prima. E a renderlo speciale non sono state solo le sue opere musicali, ma anche quell’umanità che ha espresso più volte anche attraverso il mezzo più comune: la parola. Ecco le sue frasi più belle sulla musica e la vita, tratte da interviste e libri.
Ezio Bosso: le frasi più belle sulla musica e sulla vita
– Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono.
– Il tempo è un pozzo nero. E la magia che abbiamo in mano noi musicisti è quella di stare nel tempo, di dilatare il tempo, di rubare il tempo. La musica tra le tante cose belle che offre, ha la caratteristica di essere non un prodotto commerciale, ma tempo condiviso. E quindi in questo senso il tempo come noi lo intendiamo non esiste più.
– Ho smesso di domandarmi perché. Ogni problema è un’opportunità.
– La malattia non è la mia identità, è più una questione estetica. Ha cambiato i miei ritmi, la mia vita. Ogni tanto ‘evaporo’. Ma non ho paura che mi tolga la musica, perché lo ha già fatto. La cosa peggiore che possa fare è tenermi fermo. Ogni giorno che c’è, c’è. E il passato va lasciato a qualcun altro.
– La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare.
– Stanza è una parola importante nella vita degli uomini, ma spesso è data per scontata. Eppure nel linguaggio vuol dire tanto, vuol dire poesia, canzone, libertà, affermarsi. Vuol dire persino costruire.
– La musica è una vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi.
Di seguito il video della sua Following a Bird, la canzone con cui il Maestro torinese commosse la platea dell’Ariston: