Il cantautore 75enne Bob Dylan è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura: l’assegnazione ha scatenato qualche polemica.
Bob Dylan ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura. La motivazione, diffusa dal Segretario generale dell’Accademia, Sara Danius, recita:
“Per aver creato delle nuove espressioni poetiche all’interno della tradizione della grande canzone americana.”
Questo è il primo Nobel per la Letteratura riservato a un musicista anziché a uno scrittore di professione; il parere dell’Accademia è stato di grande coesione, in merito all’assegnazione del premio, ma si mormora che ci siano stati invece dei dissensi da parte di alcuni membri.
Le polemiche
A schierarsi nel coro delle polemiche c’è per esempio lo scrittore italiano Alessandro Baricco:
“Che un drammaturgo vinca un premio alla letteratura ci sta, anche se in modo un po’ sghembo. Ma premiare Bob Dylan con il Nobel per la Letteratura è come se dessero un Grammy Awards a Javier Marias perchè c’è una bella musicalità nella sua narrativa”.
Anche Irvine Welsh, scrittore inglese diventato celebre per “Trainspotting”, ha commentato:
“Sono un fan di Dylan, ma questo è un premio nostalgia mal concepito strappato dalla prostata rancida di vecchi hippies balbettanti.”
Tra gli scrittori italiani che hanno espresso dubbiosità in merito all’assegnazione del premio c’è anche Tiziano Scarpa, che vinse il Premio Strega alcuni anni fa per “Stabat Mater”; lo ha fatto sulla rivista “Il primo amore”:
“Poesie destinate esclusivamente a un apparato amplificatore e riproduttore elettrico (dal vivo o registrato); poesie in forma esclusivamente di canzoni, cioè con strofa e ritornello; poesie legate esclusivamente alla forza motrice musicale; poesie legate esclusivamente alla voce di Dylan”.
I sostenitori
Tra coloro che invece hanno accolto con entusiasmo il nuovo titolo di Bob Dylan, ci sono vari personaggi di spicco: il cantautore Francesco De Gregori, il paroliere Mogol, lo scrittore Salman Rushdie e la celebre scrittrice americana Joyce Carol Oates.
De Gregori ha così commentato:
“È una notizia che mi riempie di gioia, vorrei dire non è mai troppo tardi. Il Nobel assegnato a Dylan non è solo un premio al più grande scrittore di canzoni di tutti i tempi ma anche il riconoscimento definitivo che le canzoni fanno parte a pieno titolo della letteratura di oggi e possono raccontare, alla pari della scrittura, del cinema e del teatro, il mondo e le storie degli uomini”.
I grandi esclusi
Sono candidati al Nobel per la Letteratura ormai da anni, ma non riescono a vincerlo: altra amara delusione per “mostri sacri” come lo scrittore giapponese Murakami Haruki, lo scrittore statunitense Philip Roth, il newyorkese Don DeLillo. Tra gli altri in lizza c’erano anche Joyce Carol Oates, Thomas Pynchon e Richard Ford.
Foto tratta da video Telegraph