Quante volte capita di sentire pronunciare il fatidico detto “l’abito fa il monaco” in svariati ambiti della vita quotidiana?
Il modo in cui ci si veste, l’abbigliamento che si sceglie di indossare e anche i colori utilizzati, infatti, dicono molto del carattere di una persona, dei suoi gusti e del suo stile. Se nella vita di tutti i giorni, però, si può avere una certa libertà nel decidere come vestirsi, nel mondo del lavoro la scelta dell’abbigliamento da adottare diventa una questione più complessa.
In molte professioni, infatti, viene richiesto di indossare determinati capi o una vera e propria divisa, oppure di sovrapporre camici o indumenti protettivi di vario tipo; in altre professioni, invece, si tende ad indossare sempre la stessa tipologia di abiti e, per lo più, sempre nelle stesse nuance.
Nel mondo del lavoro, infatti, non sempre si ha la libertà di indossare ciò che si desidera: molto spesso bisogna seguire le regole di buon senso e anche un determinato codice deontologico. Sono questi elementi a determinare che tipo di abbigliamento è meglio indossare e quale, al contrario, è meglio evitare: spesso i capi indossati sul posto di lavoro rendono subito riconoscibili i professionisti e li identificano come appartenenti ad una determinata categoria.
Un classico esempio è l’intramontabile tailleur per le donne che lavorano in ufficio o i camici indossati da medici ed infermieri. Al contrario, chi pratica la libera professione ha a disposizione una scelta più ampia e variegata e può sbizzarrirsi nell’indossare ciò che preferisce, sempre tenendo conto che ciò che si indossa contribuisce a creare la prima impressione in chi osserva e, spesso, a condizionarne anche le scelte. Un elemento sicuramente da non sottovalutare soprattutto per chi necessita di rispecchiare determinati valori professionali, come accade nel caso del manager musicale.
L’abbigliamento perfetto per il manager musicale prevede l’immancabile 24ore
Gli abiti e gli accessori che si indossano svolgono un importante ruolo di priming in chi si ha di fronte: molte ricerche dimostrano come l’abito che si indossa contribuisca a creare la prima impressione, elemento fondamentale soprattutto nel mondo del lavoro, dove spesso si hanno pochi secondi per fare una prima buona impressione e conquistare la fiducia dell’interlocutore.
Ecco allora che diventa fondamentale scegliere capi che rispecchiano al meglio la professione che si svolge: nel caso di un manager musicale, ad esempio, si avrà senza ombra di dubbio più libertà nella scelta dell’abbigliamento da indossare, ma non dovranno mai mancare quegli elementi che contribuiscono a rendere il manager credibile e affidabile già dal primo incontro. Un esempio su tutti è l’immancabile valigia 24 ore, un vero e proprio must-have per chi desidera dare di sé un’immagine seria e professionale: la 24 ore, infatti, è l’accessorio per antonomasia da avere sempre con sé quando si lavora, uno strumento indispensabile per completare qualsiasi outfit lavorativo e dare subito l’impressione di una persona preparata e pronta ad ogni esigenza del cliente. Tra l’altro esistono diversi tipi di valigetta 24 ore e ciascun professionista può individuare il modello perfetto per il proprio lavoro, come quella in pelle vintage utile anche come portadocumenti o quella più rigida per contenere laptop e altri dispositivi e gadget. Un manager musicale, dunque, non potrà esimersi dallo scegliere l’abbigliamento che reputa più rappresentativo per la propria professione, ma non potrà mai mancare di portare sempre con sé un accessorio così.
L’abito fa il monaco: quando stili e colori diventano fondamentali
Se dunque un manager musicale può scegliere di indossare un completo o una mise più informale, senza mai dimenticare la sua immancabile 24 ore che ne rappresenti la professionalità, anche in altri ambiti lavorativi i capi e i colori scelti diventano veri e propri elementi di comunicazione non verbale. In molti settori, ad esempio, indossare un tailleur o un completo elegante diventa fondamentale per rappresentare l’importanza e il prestigio ricoperto dal proprio ruolo, così come negli ambiti più creativi si ha più libertà di mescolare o sperimentare stili differenti.
Anche i colori però hanno un ruolo fondamentale: ci sono colori come il marrone, il blu scuro e il grigio che diventano nuance passepartout per gli ambienti lavorativi più seriosi, così come ci sono ambiti – come quelli ospedalieri – dove il bianco o il verde dei camici diventa il colore predominante. E ancora, quando si lavora nel settore alimentare si tende a prediligere colori chiari come il bianco, simbolo di pulizia e igiene, anche se negli ultimi anni non sono poche le catene di supermercati che hanno adottato per i loro lavoratori divise di colori più sgargianti come il giallo e il rosso. Il nero, infine, viene riservato ad altre categorie di lavoratori come gli chef, chi lavora nell’ambito dell’accoglienza oppure opera in ambienti istituzionali.