Whamageddon è un gioco di “sopravvivenza musicale” adatto al periodo delle feste natalizie: scopriamo cos’è e come funziona!
Siete stanchi di ascoltare le solite hit natalizie fino allo sfinimento da novembre fino al giorno di Natale? Whamageddon è la sfida che al caso vostro. Ispirato dall’intramontabile “Last Christmas” dei Wham!, si tratta di un gioco di sopravvivenza musicale diventato virale sui social nelle ultime settimane.
Scopriamo cos’è il Whamageddon e quali sono le sue regole!
Whamageddon: cos’è e come funziona
Il Whamageddon è una sfida di sopravvivenza musicale che vede come protagonista un’intramontabile hit natalizia: “Last Christmas” degli Wham!. Partecipare è semplicissimo: come unica regola i giocatori devono riuscire a non ascoltare il brano dall’1 al 24 dicembre. Se ci riusciranno, il 25 dicembre saranno considerati sopravvissuti e avranno vinto la sfida.
Questo compito può sembrare semplice a prima vista, ma in realtà si tratta di un obiettivo estremamente difficile da centrare durante il periodo festivo. Proprio in questi giorni che precedono il Natale, infatti, “Last Christmas“ viene riprodotta ovunque, nei centri commerciali, nelle stazioni radio e nelle playlist varie.
Le regole e le conseguenze della sconfitta
Le regole ufficiali, disponibili sul sito dedicato, stabiliscono che solo la versione originale della canzone è da evitare, lasciando campo libero alle numerosissime cover e remix. Inoltre, è considerato scorretto inviare intenzionalmente il brano agli amici per farli perdere. Un codice d’onore virtuale stabilisce dunque un equilibrio tra la competitività e il rispetto reciproco tra i partecipanti.
Essere catturati dalla melodia di George Michael comporta la sconfitta e l’eliminazione immediata dal gioco. I giocatori sconfitti che non sono riusciti a sfuggire a “Last Christmas” sono tenuti ad annunciare il loro fallimento sulle piattaforme social con l’hashtag #Whamageddon. Coloro che non “sopravvivono” alla sfida entrano così simbolicamente nella “Whamhalla“, un luogo immaginario dove sono destinati a riflettere sulle proprie “debolezze natalizie”.