Strappato alla vita da un tumore, Greg Lake del gruppo rock progressivo Emerson Lake and Palmer è morto all’età di 69 anni.
A soli 69 anni, si è spento il leggendario bassista Greg Lake, membro del gruppo Emerson Lake and Palmer. A portarlo via è stata un cancro molto aggressivo, contro cui il bassista ha combattuto per lungo tempo.
Annoverato tra i musicisti più importanti del panorama del rock progressivo degli anni ’70, Lake è stato salutato così da Stewart Young, il manager degli Emerson, Lake and Palmer:
“Ieri, 7 dicembre, ho perso il mio migliore amico dopo una lunga e ostinata battaglia contro il cancro. Greg Lake rimarrà eternamente nel mio cuore, dove è sempre stato. La sua famiglia sarà grata a chi rispetterà la propria privacy in questo momento di dolore”.
Gruppo fondamentale
Gli Emerson Lake and Palmer sono stati uno dei gruppi di rock progressivo più influenti della scena anni Settanta, con oltre 35 milioni di dischi venduti. L’addio a Greg Lake, che era anche produttore e paroliere del gruppo, segna l’annus horribilis della band: a marzo, infatti, è morto suicida un altro componente e membro fondatore della band, Keith Emerson.
Il gruppo si sciolse nel 1979, dopo aver realizzato otto album di successo; si ricostituì poi all’inizio degli anni Novanta, per registrare l’album “Black Moon” a cui seguì due anni dopo “In the Hot Seat”. Dopo il secondo scioglimento del trio, i tre si riunirono nel 2010 per un unico live al Victoria Park di Londra, durante l’High Voltage Festival.
Prima della morte di Lake, Carl Palmer, ora unico rimasto della band, aveva dichiarato di voler continuare a suonare per far ascoltare ancora le musiche del gruppo. Questo l’addio di Palmer a Lake:
“Con grande tristezza che devo ora dire addio al mio amico e collega Greg Lake.
La sua voce e la sua abilità come musicista sarà ricordata da tutti coloro che conoscevano la sua musica e le registrazioni effettuate con ELP e King Crimson. Ho bei ricordi di quei grandi anni che abbiamo avuto nei ’70 e di molti spettacoli memorabili in cui ci siamo esibiti.
La perdita di Keith aveva già reso difficile quest’anno per tutti noi. Come Greg ha cantato alla fine di “Pictures At An Exhibition”, “la morte è vita”. La sua musica può ora vivere per sempre nei cuori di tutti coloro che lo amavano.”