Let It Be, album indimenticabile dei Beatles, compie 50 anni: ecco qualche curiosità su questo eccezionale lavoro discografico dei Fab Four.
Let It Be dei Beatles compie 50 anni. L’indimenticabile e iconico album dei Fab Four, infatti, uscì l’8 maggio 1970 e rappresentò il dodicesimo lavoro in studio della band.
Il gruppo registrò più versioni di Let It Be, la canzone che diede il titolo al lavoro, alla fine del gennaio 1969 ai Twickenham Studios per l’uso in un film documentario chiamato come lo stesso album. Registrarono nuovamente il brano di Paul McCartney il 31 gennaio presso gli Apple Studios nel tentativo di ottenere un risultato finale migliore.
George Harrison aggiunse un assolo di chitarra, registrato attraverso un altoparlante rotante Leslie, il 30 aprile 1969, e quella versione finì per essere pubblicata come singolo prodotto da George Martin il 6 marzo dell’anno successivo.
Nel 1970, McCartney tornò per aggiungere ancora più elementi alla canzone (registrando anche un giro originale di basso di John Lennon) e Harrison aggiunse un assolo completamente diverso. Ebbe così vita il pezzo che tutti conosciamo ancora oggi, e che ha trascinato il disco nella storia.
Beatles, Let It Be compie 50 anni
Se c’è una frase che riassume al meglio l’album finale dei Beatles, Let It Be, è questa: “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni“. Nessun album realizzato dai Fab Four iniziò con grandi speranze e nessun album terminò con così tanta recriminazione e ostilità all’interno della band. Alcuni hanno persino suggerito che fu il disco a dividere i Beatles.
Guardandosi intorno c’è più di una prova a supporto di quella visione, relativa all’album che uscì l’8 maggio 1970. John Lennon descrisse la musica realizzata come “il carico di m***a più schifoso e registrata male“. George Harrison ha ricordato la creazione dell’album in questo modo: “Per me tornare nell’inverno del malcontento con i Beatles…è stato molto malsano e infelice“. Per quanto riguarda le sensazioni provate in studio, Lennon fu ancora più incisivo: “Era solo una sensazione terribile quando siamo arrivati a Let It Be non riuscivamo più a suonare“.
Let It Be, un progetto travagliato
L’intero progetto, dunque, ha intrapreso una strada lunga e tortuosa. L’ingegnere Glyn Johns ha prodotto una coppia di acetati dell’album Let It Be con sequenze diverse tra le quali decidere. Entrambi furono respinte. All’inizio del 1970, Lennon aveva dato i nastri al secondo produttore Phil Spector, che aveva prodotto – poco tempo prima – il singolo Instant Karma di Lennon.
Ciò accadde solo poche settimane prima che il film di accompagnamento di Let It Be fosse presentato in anteprima. La traccia Let It Be – che dà anche il nome all’album – ha avuto ancora più contributi da Spector.
“Circa 18 mesi dopo lo scioglimento della band, John decise che avrebbe preso i nastri e li avrebbe consegnati a Phil Spector e avrebbe realizzato un album con i nastri che avevo registrato – che, in pratica, erano nastri di prova”, come ha riferito Johns a Yahoo!. “Phil Spector l’ha trasformato in questo pezzo di m***a zuccherino e sciropposo con archi e cori dappertutto”.
Johns ha ammesso a Rolling Stone che preferiva il mix più spoglio della canzone, prima che “Spector ci vomitasse sopra“, secondo le sue parole. Proprio Let It Be è stata l’ultima traccia registrata per il progetto. Ispirato da Aretha Franklin, McCartney iniziò a scrivere la canzone alla fine delle sessioni dell’album.
Il video di Let It Be:
Beatles, Let It Be: l’album che divise i Fab Four?
La versione completa di Let It Be – registrata il 31 gennaio – è stata l’ultima realizzata nell’ultimo giorno delle sessioni di registrazione. A quel punto, i Beatles avevano ascoltato più di 300 canzoni diverse.
Let It Be è stata anche l’ultima canzone pubblicata dai Beatles prima che la loro scioglimento fosse reso ufficiale. Il successivo singolo del loro album, The Long and Winding Road, fu pubblicato due mesi dopo.
Rilasciato 50 anni fa, l’album fu accompagnato da un documentario omonimo che enfatizzava solo l’umore oscuro presente all’interno del gruppo.
Un documentaraio finito ora in buone mani. Per gran parte degli ultimi due anni il regista Peter Jackson è stato incaricato di setacciare le oltre 50 ore di film e 140 ore di audio registrate nel gennaio 1969 nel tentativo di riproporlo. Chiamato semplicemente Get Back, il progetto sarà rilasciato entro la fine dell’anno.
Ma perché dopo l’uscita dell’album Let It Be, il film fu accantonato e come mai la band si separò effettivamente nove mesi dopo? E perché ora ci stiamo improvvisamente preparando per una visione molto diversa di tutto ciò?
La risposta è abbastanza semplice: è nell’interesse di tutti riproporre Let It Be. Dopo tutto, i fan adorano il lieto fine.