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Salmo, rinviato al 2021 il concerto a San Siro: il rapper lancia un appello ai colleghi

Salmo

Il concerto a San Siro di Salmo è stato rinviato al 2021: lo ha confermato il rapper attraverso le sue storie su Instagram.

Il concerto a San Siro di Salmo è stato rinviato al 2021. Com’era prevedibile, l’emergenza Coronavirus ha colpito anche la prima data di un rapper italiano da solista in uno stadio. L’evento, a suo modo storico, avrebbe dovuto tenersi a giugno, ma a causa dell’emergenza sanitaria è stato rinviato all’anno che verrà.

L’annuncio è arrivato direttamente per bocca dello stesso rapper sardo, che lo ha comunicato ai fan nelle storie di Instagram. Nell’occasione, l’artista ha anche lanciato un appello ai colleghi: “Uniamoci, inventiamoci qualcosa“.

Salmo: rinviato il concerto a San Siro al 2021

Brutte notizie per i fan di Salmo: il concerto a San Siro è rinviato al 2021. Lo ha comunicato lo stesso rapper su Instagram: “Fino al 2021 non ci sarà nessun live, nessun intrattenimento dal vivo. Così dicono, anche se ne dubito. Quindi lo stadio verrà, mi dispiace dirvelo, spostato all’estate 2021“.

Salmo
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Il rinvio di un anno è necessario. Il rapper spiega infatti che gli stadi si possono fare solo d’estate, ma in questo 2020 non sarà permesso a nessuno esibirsi. Una situazione che però lo fa parecchio arrabbiare, anche perché i live sembrano essere diventati qualcosa di poco importante per molte persone. E invece, l’artista di Boogieman la vede in ben altra maniera…

Salmo: l’appello ai colleghi

Dopo aver dato la brutta notizia ai fan, il rapper ha voluto mandare un messaggio al governo e ha lanciato un appello ai suoi colleghi: “La cosa che mi dà molto fastidio è che per molti i live, i concerti, non sono così importanti. È sbagliato, perché è un lavoro, ragazzi, un lavoro come tanti altri, come fare il commesso, il parrucchiere, il calzolaio o il Capo dello Stato“.

Non è una gara a chi ha il lavoro più figo“, ha continuato Salmo, aggiungendo che il lavoro è lvoro e va rispettato. Con lui ci sono infatti 50 persone che lavorano, e questo vale per qualunque altro artista. Anzi, c’è chi ha 100 o 150 persone a lavorare sui propri spettacoli.

E quindi annullare un live significa non far lavorare nessuna di queste persone. “Io non voglio lasciare nella mer*a le persone che hanno creduto in me e che hanno lavorato per me“, ha concluso il rapper, “io potrei fare l’ipocrita e non fare un caz*o per i prossimi quattro anni, ma non è giusto. Quindi uniamoci, inventiamoci qualcosa, per favore“.

Di seguito il video della sua Lunedì:

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ultimo aggiornamento: 25 Gennaio 2021 19:03

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