Red Ronnie ha commentato con un video su Facebook il cast del prossimo Festival di Sanremo 2020: il noto conduttore ha attaccato duramente Elettra Lamborghini.
Red Ronnie non ci sta. Il noto conduttore radiofonico, deejay e critico musicale ha detto la sua sul cast di Sanremo 2020 con un video su Facebook, prendendo le difese di Rita Pavone e attaccando duramente altri artisti, tra cui Elettra Lamborghini.
Ecco il duro sfogo di Ronnie, che ha alimentato ancora di più la polemica relativa a un cast sanremese che presenta evidenti contraddizioni, ma denota anche un certo coraggio.
Red Ronnie difende Rita Pavone e attacca Elettra Lamborghini
Non ci gira molto attorno Red nell’esprimere le proprie considerazioni: “Elettra Lamborghini, che è lì solo perché mostra il cu*o e perché si chiama Lamborghini, non suscita polemiche. Rita Pavone suscita polemiche perché è sovranista. Ma di che ca**o parliamo?“.
Per Ronnie è inconcepibile che si attacchi un’artista come la Pavone, donna che ha fatto la storia della nostra canzone: “Rita è un’artista con una carriera che nessuno ha fatto in Italia. È andata all’Ed Sullivan Show. Nessun’altra donna italiana ci è andata“.
E ancor più inconcepibile, per il conduttore radiofonico, è che non ci sia grande scandalo per alcuni nomi che di Big, a suo dire, non hanno nulla: “Nessuno dice: ‘Ma chi mi*chia sono i Pinguini Tattici Nucleari’? Sono Big? Qualcuno sa cantare un loro pezzo? Qualcuno conosce a memoria un pezzo di Rancore o Junior Cally? Achille Lauro torna a Sanremo. Cosa ha fatto Achille Lauro?“.
Le critiche di Red Ronnie: un esempio di incoerenza e passatismo
Partiamo da un presupposto: ognuno è libero di esprimere il proprio parere, specialmente su dei canali personali. Il problema in questo caso è che il parere di Ronnie è il parere di un ‘esperto del settore’, una persona che fa opinione. E in tal senso le sue ragioni andrebbero argomentate meglio di quanto fatto.
Dire ‘chi è Tizio?‘ non è criticare l’operato di qualcuno, del direttore artistico o degli artisti in questo caso, ma è piuttosto manifestare la propria ignoranza. Un addetto ai lavori dovrebbe tenersi lontano dall’utilizzo di questo tipo di espressioni.
Uno dei passaggi più interessanti del monologo di Ronnie è questo: “Ormai tutto è slogan, non c’è più analisi delle cose“. Ed è vero. Il punto è che l’analisi o è completa o non vale più degli slogan. E l’analisi di Red è molto carente.
Nessuno vuole togliere a Rita Pavone la sua grandezza. Rientra appieno nella categoria Big di Sanremo, per il suo curriculum. Ha fatto la storia della nostra musica. Ma non nel Ventunesimo secolo.
Senza volerci dilungare, snoccioliamo pochi numeri riguardanti la piattaforma musicale simbolo dell’ultimo decennio: Spotify. Qui Rita Pavone vanta circa 156mila ascoltatori mensili. Niente male, per un’artista che ha dato il meglio di sé non meno di trent’anni fa.
Ed Elettra? Va oltre il milione e 137mila. I Pinguini oltre 458mila. Junior Cally oltre 563mila. Lauro addirittura oltre 1 milione e 700mila. Solo con Rancore Rita può ‘giocarsela’: il rapper ne conta ‘soli’ 188mila.
Red nel suo intervento chiede, retoricamente: “Mi sapete cantare una canzone dei Pinguini, di Junior Cally o di Rancore?“. Domanda priva di senso. Perché verosimilmente un fan quindicenne di Junior Cally le canzoni del rapper mascherato le conosce, mentre non ha alcuna idea di chi sia Rita Pavone. Se non si contestualizza, ogni analisi cade nel vuoto.
In altri termini e per concludere, se Sanremo fosse una manifestazione di storia della musica, ci sarebbe da scandalizzarsi. Ma è invece il Festival della Canzone Italiana, e oggi, nel 2020, la Canzone Italiana è rappresentata più da un Achille Lauro e da una Elettra Lamborghini che da una voce storica come Rita Pavone. Che piaccia o meno.
Di seguito Rita Pavone interpreta Fortissimo: