Voce graffiante dello storico gruppo dei Pearl Jam, Eddie Vedder è stato uno degli artisti iconici del movimento grunge degli anni ’90 e con le sue canzoni ha cambiato una generazione.
Eddie Vedder è considerato da molti il rappresentante della scena grunge: negli anni ’90, insieme a Kurt Cobain e Layne Staley, canta la rabbia e la frustrazione di una generazione ribelle e infelice. Non è un caso che Eddie Vedder racconti quest’epoca, visto che è proprio lui a farne parte.
Eddie Vedder: la biografia
Eddie Vedder, all’anagrafe Edward Louis Severson III, nasce a Chicago il 23 Dicembre 1964. I genitori divorziano quando ha solo un anno, e lui viene tenuto all’oscuro dalla madre sulla vera identità del padre biologico, giacché la donna cresce il bambino con un nuovo compagno, Peter Mueller, da cui il bambino prenderà anche il cognome.
I rapporti con Mueller non sono propriamente felici e quando la madre divorzia anche da lui, il ragazzo decide di raggiungerla a Chicago, dove gli viene svelata la triste storia del padre biologico, morto ormai di sclerosi multipla. A Chicago assumerà il cognome della madre: Vedder. L’intera vicenda lo colpirà tanto profondamente da decidere di scriverla in un testo, il famoso brano dei Pearl Jam Alive.
Nel 1984 con la fidanzata Beth Liebling si trasferisce a San Diego dove lavora presso una pompa di benzina. Nel frattempo il cantante incide alcuni demo e prova a fondare alcune band, tra cui i Bad Radio.
Eddie Vedder: i Pearl Jam e il successo
Nel 1990, una band composta da Jeff Ament e Stone Gossard è alla ricerca di un cantante. Un amico invia loro un demo di Eddie Vedder, la cui voce cupa e baritonale conquista subito gli altri membri della band: nascono i Pearl Jam, un gruppo grunge attento alle questioni più scottanti della politica e della società.
Nel 1991 pubblicano il loro primo album: Ten, che con 11 tracce dalle tematiche oscure (morte, depressione e solitudine) diventa in brevissimo tempo uno dei dischi più venduti dell’anno. L’album consacrerà da subito la band al successo mondiale, e lo stesso Eddie Vedder diventerà un volto tanto da essere fortemente suscettibile dell’assalto mediatico e dei fan.
I Pearl Jam diventano un emblema del periodo grunge e degli anni ’90. Così come i Nirvana e gli Stone Temple Pilots, subiranno da parte dei fan adolescenti la stessa idolatria al limite dell’emulazione, questione che più di una volta costituirà per questi gruppi una vera e propria responsabilità difficile da gestire.
Nel 1993 esce Vs.: anche questo disco si conferma un capolavoro apprezzatissimo in tutto il mondo. I Pearl Jam decidono di affrontare il successo commerciale rilasciando il minor numero di interviste possibile e dedicandosi esclusivamente ai loro live.
Nel 1994 esce Vitalogy e nel 1996 No Code, un disco che chiude con il passato grunge per iniziare un discorso più incline alle ballate rock. I due sono i dischi della band che hanno avuto minor successo commerciale, per la quale forse tentano un ritorno alle origini con il successivo lavoro Yield, del 1998.
Il nuovo millennio si apre per la band col disco Binaural, seguito nel 2002 da Riot Act. I due dischi non raggiungono i successi di vendita degli inizi. Nel 2006, 2009 e 2013 escono rispettivamente Pearl Jam, Backspacer, che si classifica numero 1 indiscusso nelle classifiche statunitensi e Lightning Bolt, seguito sette anni dopo, nel 2020, da Gigaton.
Eddie Vedder: la vita privata
Della vita privata di Eddie Vedder si conosce la travagliata storia familiare riguardo la notizia segreta della morte del padre, e che prima di entrare a far parte dei Pearl Jam ha svolto le più disparate occupazioni nel tentativo di sbarcare il lunario.
Oggi è uno dei cantanti più apprezzati al mondo, con alle spalle alcune tra le collaborazioni più famose della storia: Robert Plant, Roger Waters e Iggy Pop sono solo alcune tra queste. Dal 2010 Eddie Vedder è sposato con la modella Jill McCormick, con cui ha avuto due figlie.
Di seguito l’audio di Alive: