Mogol ha parlato di Lucio Battisti e della loro storica collaborazione: ecco le dichiarazioni del paroliere in un’intervista al Corriere della Sera.
Mogol torna a parlare della sua storica collaborazione con Lucio Battisti. Un connubio che ha dato vita ad alcune delle canzoni più importanti e belle nella nostra musica. Eppure, non sono mancati i problemi e le incomprensioni, sia all’inizio sia alla fine di un rapporto unico e irripetibile. Ecco le dichiarazioni di Giulio Rapetti in un’intervista al Corriere della Sera.
Mogol parla di Lucio Battisti
A quanto pare, le prime canzoni di Battisti non fecero una grande impressione su Rapetti. Lo confessa l’autore, oggi 83enne: “Me lo portò a casa una mia cara amica parigina, che si occupava di edizioni musicali e stava cercando un musicista italiano da promuovere in Francia. Mi fece ascoltare le sue canzoni, che non erano un granché e io lo dissi chiaramente a quel ragazzo“.
Mogol afferma però che Lucio non ci rimase male per il suo giudizio negativo. Anzi, gli fece un sorriso lumonoso e disse di essere d’accordo con lui. “La mia mica invece rimase male e io, per metterci una pezza, invitai Lucio a venirmi a trovare, per lavorare a qualcosa insieme“, continua Rapetti, “nacquero le prime tre canozni, la terza era 29 settembre“.
Mogol e Lucio Battisti erano fascisti?
L’autore non può non tornare anche sugli anni Settanta e sulle tante accuse che arrivarono loro dalla classe politica italiana, in particolare tra gli esponenti della sinistra, che li etichettarono come fascisti.
Spiega Rapetti: “L’impegno, a quel tempo, era essere di sinistra, fare testi sulla classe operaia, le contestazioni… io parlavo della sfera privata. Era il momento dei cantautori, tipo Francesco Guccini, bravissimo per carità, ma le loro non erano canzoni vere e proprie. Scrivevano dei testi politici e poi li cantavano con una musica che non aveva un ruolo fondamentale. Però poi ho scoperto una cosa che mi ha fatto piacere: nel covo di via Gradoli delle Brigate Rosse trovarono la collezione completa di Mogol-Battisti“.
Di seguito l’audio di 29 settembre: