Michele Bravi scrive una lettera ai ragazzi di Amici: “Non abbiate mai paura”

Michele Bravi scrive una lettera ai ragazzi di Amici: “Non abbiate mai paura”

Dopo essere stato ufficializzato come uno dei tre giudici del Serale di Amici, Michele Bravi ha voluto regalare ai ragazzi un’emozionante lettera.

L’avventura del Serale di Amici 2023, ventiduesima edizione del talent più longevo d’Italia, è ormai alle porte. Sono stati ufficializzati in questi giorni i tre giudici speciali che avranno il compito di decidere del futuro dei concorrenti: il ballerino Giuseppe Giofrè, Cristiano Malgioglio e soprattutto Michele Bravi. Un cantautore giovane ma che ha collezionato già molte esperienze importanti nella vita, come nella carriera, e che ha tra l’altro un vantaggio dalla sua parte: è ‘nato’ in un talent, quindi è in grado di empatizzare maggiormente con i ragazzi in gara. E anche per questo, subito dopo l’ufficialità, ha voluto mandare loro un bel messaggio attraverso un’emozionante lettera pubblicata sui social!

La lettera di Michele Bravi ai ragazzi di Amici

Il Serale è la fase più delicata e importante di Amici, e nella sua lettera Bravi ha voluto sottolinearlo a più riprese. In questo momento i ragazzi sono chiamati a restituire ai fan e alle persone che li hanno sostenuti, spendendo anche solo un secondo delle loro giornate per loro, tutta la sicurezza che gli hanno regalato. Perché con il pubblico in questi mesi è nato un amore, e quell’amore sarà una delle storie più grandi della loro vita.

Michele Bravi

D’altronde, rispetto al pomeridiano, nel Serale non ci saranno luci sugli spettatori. I riflettori saranno puntati solo su loro, solo sui ragazzi, che avranno delle responsabilità importanti: “Non dimenticate mai di illuminare chi vi ascolta e guarda, non abbiate mai paura di dare spudoratamente agli altri tutto quello che è ammassato dentro di voi. E anche quando vi sembrerà di non avere nulla, non abbiate paura di darlo tutto quel nulla“.

Non bisogna sciupare la fortuna che gli artisti hanno, quella di avere qualcuno che ascolti ciò che hanno da dire. Perché tutti hanno qualcosa da dire, ma non tutti possono godere di una platea disposta ad ascoltare.

Il ruolo di giudice di Bravi

Michele è stato chiamato a giudicare i ragazzi di Amici, ma preferisce in questa lettera fare una premessa. Perché il cantautore di Città di Castello sarà un giudice diverso. Nella sua vita ha sempre pensato che non esistessero brutte canzoni e belle canzoni, esibizioni brutte ed esibizioni belle, bensì solo canzoni ed esibizioni che non può capire, che non riesce a decifrare, che parlano una lingua a lui sconosciuta. Per questo, spiega, se dovesse dare un giudizio negativo a qualcuno dei ragazzi, questi non dovranno interpretarlo come un modo per abbatterli, bensì come una richiesta di aiuto: “Spiegalo anche a me, fai entrare anche me“.

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Per chiudere la sua splendida lettera, Bravi ha quindi voluto citare Pasolini, attraverso parole che lo hanno sempre ispirato: “Lui diceva che, perché un libro possa essere d’aiuto a chi legge, deve essere stato prima d’aiuto a chi l’ha scritto. E credo che questo valga per ogni forma d’arte“.

Di seguito la sua lettera: