Tutto su Claudio Baglioni, l’artista che ha conquistato intere generazioni

Tutto su Claudio Baglioni, l’artista che ha conquistato intere generazioni

Dalla passione per De André fino al grande successo, scopriamo tutto su Claudio Baglioni, artista che ha segnato profondamente la musica italiana.

Ci sono artisti che non hanno bisogno di presentazioni. Quelli che puoi amarli o detestarli, puoi ascoltarli o solo averli sentiti in giro, ma che per forza di cose conosci. E Claudio Baglioni è proprio uno di quelli: artista, cantante, presentatore, ma prima di tutto sacro pilastro della musica. Perché diciamocelo, chi non conosce o non ha cantato almeno una volta le canzoni di Claudio Baglioni? Questo piccolo grande amoreavraiLa vita è adessoE tu…, Strada Facendo sono solo alcuni dei titoli che hanno segnato la sua carriera, ma anche la vita di tantissimi italiani.

E in effetti, è proprio questo il suo grande pregio: essere in grado di lasciare un segno. Non importa se sei un ragazzino o un liceale impantanato in problemi amorosi, o una donna in carriera, o un uomo semplice e umile, oppure un nostalgico della vecchia musica italiana: chi di noi non ha mai messo su almeno una volta nella vita, magari in macchina, un album di Claudio Baglioni, cantandolo a squarciagola?

Il segreto del suo successo è questo: Baglioni arriva a tutti, senza distinzioni di sesso, età, professione o quant’altro. Prerogativa di pochi, la sua è sempre stata una comunicazione vera, sincera ed efficace, fatta di grandi canzoni, ma sopratutto, di grandissime emozioni di vita vissuta.

Claudio Baglioni: la biografia dell’artista

La data di nascita di Claudio Baglioni è il 16 maggio 1951. La sua storia, come quella di tanti altri grandissimi della musica nostrana, comincia proprio nella capitale, a Roma, e più precisamente nel quartiere di Centocelle. Figlio di una sarta e di un maresciallo dei Carabinieri, fin dalla tenere età Claudio dimostra una grande sensibilità per l’arte e per la musica, tant’è che già a soli tredici anni prende parte a un concorso canoro di voci nuove, che era stato organizzato proprio a Centocelle.

Claudio Baglioni

È l’inizio di una delle carriere più ricche e strepitose della storia della musica. Il pezzo che porta è di Paul Anka, Ogni voltaE se quell’anno non avrà fortuna, non servirà poi tanto tempo per la prima soddisfazione in ambito musicale. Nel 1965, esattamente un anno dopo, il giovane Claudio Baglioni vincerà il concorso con la canzone I tuoi anni più belli di Iva Zanicchi e Gene Pitnev.

Lo stesso anno, compiuti quattordici anni, Baglioni vince un altro concorso, Ludi sonori, e due anni più tardi è semifinalista del Festival degli sconosciuti di Ariccia. Fa sorridere il nome, perché in effetti, Claudio è ancora uno sconosciuto, un ragazzino di Roma che si diverte a cantare. Però, quando lo fa, qualcosa si muove sempre. Ma per ora, siamo solo agli inizi.

Questi, per Baglioni, sono anche gli anni della maturità. Basta concorsi canori, è ora di iniziare a fare sul serio. La scintilla si accende quando riceve in regalo una chitarra, il suo primo strumento, che arriva insieme alla passione per un grande, anzi, forse il più grandi di tutti quanti: Fabrizio De André. Claudio comincia a suonare i pezzi del cantautore genovese da autodidatta: si impara gli accordi da sé e li canta in camera, insomma, sognando ad occhi aperti un futuro di poterne scrivere anche lui, di pezzi così.

«Calma», verrebbe da dirgli, «Caro Claudio. In fondo hai solo quindici anni, hai una vita davanti». Ma come tutti i grandi geni, anche Baglioni ha fretta di arrivare, di comunicare quello che ha dentro, di urlare al mondo le sue emozioni. E nel 1966 arriva finalmente l’occasione giusta.

Il primo concerto di Claudio Baglioni si svolge in un piccolo teatro della periferia romana. Claudio suona davanti a poche persone, e grazie alla sua esibizione guadagna le sue prime mille lire da musicista. E da lì, si aprirà un fiume. Arrivano le prime canzoni, Signora Lia Interludio, e nel giro di un anno, il suo primo contratto discografico. È il 1969, e l’Italia si sta preparando a conoscere uno dei più grandi ed intensi artisti di sempre.

CLAUDIO BAGLIONI

La carriera di Claudio Baglioni: discografia e canzoni

Il contratto arriva fulmineo, quando Claudio è ancora un ragazzino di diciotto anni. Dietro l’offerta, la RCA, che offre al cantante romano 5 anni di contratto. L’anno dopo arriva il primo disco, l’omonimo Claudio Baglioni. Testi d’amore e sonorità da cantautore raffinato sono i marchi di fabbrica, ma il disco non ha grande successo, e così dopo pochi mesi viene ritirato dal mercato.

Claudio Baglioni, gli album degli esordi

Una sfortuna, certo. Eppure qualcuno ci ha visto lungo. E infatti numerose tracce del disco verranno inserite nel suo secondo lavoro che arriva nel 1971: Un cantastorie dei giorni nostri. L’album viene pubblicato in seguito al successo ottenuto durante la trasmissione Speciale 3.000.000, ma la RCA ci va piano e stampa poche copie, per evitare che finiscano di nuovo al macero come successo per il disco precedente.

Ma come si dice: non c’è due senza tre. Arriva il 1972, e con lui il terzo disco di Claudio Baglioni: Questo piccolo grande amore, un concept album che racconta, appunto, una storia d’amore. È il disco che consacra il cantautore romano: un successo esplosivo, che lo porterà a vendere più di 900.000 copie, restando in cima alle classifiche italiane per quasi 4 mesi.

La canzone che dà il titolo all’album, ancora oggi è considerata uno dei brani più famosi in Italia, e che qualche anno più tardi dalla sua pubblicazione (nel 1985) verrà premiata a Sanremo come “Canzone italiana del secolo“.

Dopo il grande successo, arrivano altri grandi dischi: Gira che ti rigira amore belloE tu… Sabato pomeriggio, pubblicati rispettivamente nel ’73, ’74 e ’75. Nel 1977, invece, arriva Solo, settimo lavoro in studio della sua carriera, dove per la prima volta l’artista firma non solo i testi, ma anche la musica per intero. Il disco rappresenta senza ombra di dubbio una svolta per Baglioni, che infatti ci mette ben due anni a scriverlo, e che tenta di distanziarsi anche a livello tematico dalle canzoni precedenti, realizzando di fatto un concept che mette al centro il tema della solitudine.

A chiudere gli anni Settanta arriverà E tu come stai (1978), che viene firmato dalla CBS per ben 1 miliardo di lire.

Gli anni Ottanta e la consacrazione

Il successo arriva e non se va di certo negli anni Ottanta. Anzi, a inaugurarli ci pensa Strada Facendo (1981), altro lavoro che riscuote fin da subito una grandissima popolarità: 800.000 mila copie vendute e una quindicina di date nei più prestigiosi palazzetti italiani. Sono passati 10 anni dal flop del primo disco, e ora Baglioni è un cantante in grado di riempire gli stadi. Una storia di fatiche, impegno, talento e passione, e un cantautore che anno dopo anno continua a confermarsi disco dopo disco.

Ecco il video della canzone:

Il 1985 è la volta di La vita è adesso. E il trend è sempre in crescita: 1.2000.000 copie in appena 6 mesi di distribuzione, 18 settimane di classifica e una serie di sold out successivi. L’album ancora oggi è il più venduto in assoluto, che pare avrebbe raggiunto addirittura le 4 milioni di copie.

Nel 1986, invece, è il momento di Assolo, un album segnato da un tour in solitaria dell’artista, che non viene accompagnato da altri musicisti durante le sue esibizioni. Il successo non sarà come i due che lo precedono, ma gli anni sono quelli della vera e propria consacrazione di Baglioni, oramai entrato nel cuore di tantissimi fan.

Il successo degli anni Novanta e Duemila

Non è una sorpresa che il successo di Baglioni continui anche durante i Novanta e gli anni Duemila. Dal 1990, anno di uscita di Oltre, al 2013, saranno più di 20 gli album registrati dal cantautore (fra inediti e raccolte), che sembra non esaurire mai la sua ispirazione e vena artistica, e anzi, continua a regalare al mondo i suoi grandi successi.

Nel 1995 è la volta di Io sono qui, mentre comincia anche l’esperienza televisiva al fianco di Fabio Fazio nel programma di Rai2 Anima Mia. Proprio ispirato dal programma, che consisteva in una rivisitazione in chiave ironica degli anni Settanta, Baglioni scriverà Anime in gioco, disco dove il cantante di diverte a reinterpretare alcune sigle TV celebri proprio durante gli anni Settanta.

Gli anni novanta si concludono con Viaggiatore sulla coda del tempo, uscito in tutti gli store nel 1999. E il nuovo millennio si apre con un grandissimo riconoscimento: è il 2003 e l’attuale Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nomina Claudio Baglioni “Commendatore della Repubblica”.

Un titolo non causale, s’intuisce, ma figlio di una carriera che oramai ha dell’incredibile: grandi canzoni, innumerevoli copie vendute; insomma, una consacrazione dell’importanza che nel corso degli anni Baglioni ha acquisito e saputo confermare passo dopo passo.

Arriveranno dunque gli altri dischi: Sono io, l’uomo della storia accanto (2003), Crescendo e cercando (2005), Tutti qui (2005) e altri album di raccolte e storici successi. Le vendite non rispecchieranno certo le cifre esorbitanti del passato, complici anche i mutamenti ne mondo della discografia. Ma poco importa: Baglioni è oramai quello che tutti conosciamo: il ragazzino che armato di chitarra si è fatto strada sgomitando nel difficile mondo della discografia, e canzone dopo canzone, o dovremmo dire, successo dopo successo, alla fine, ce l’ha fatta.

Capitani coraggiosi e il tour con Gianni Morandi

È il 2015, quando comincia l’operazione Capitani Coraggiosi. Il progetto consiste in una collaborazione fra Gianni Morandi e Baglioni, annunciata quasi come uno scherzo a colpi di social e foto postate insieme, ma che nel giro di poco tempo diventerà qualcosa di enorme: un tour, un singolo, una trasmissione radio, uno show televisivo; insomma, l’ennesimo successo.

«Metterci insieme è stato un atto di coraggio: tutti nel vederci si sono domandati “Ma che ci fanno insieme questi qua?”. E ce lo siamo chiesti spesso anche noi», hanno confessato i due durante un’intervista a Vanity Fair. E subito dopo l’annuncio della collaborazione, comincia il tour, dieci date al Foro Italico di Roma.

Il primo concerto di Baglioni e Morandi è alquanto impressionante. A vedere sul palco il cantautore romano, verrebbe da chiedersi: ma quanti anni ha Claudio Baglioni? E lo stesso discorso vale per il suo compagno di avventura: i due tengono il palco con la tenacia e la passione di due ragazzini, ma anche con l’esperienza di chi, come loro, di palchi ne ha visti, eccome.

Gli ultimi due concerti verranno anche trasmessi in diretta TV, il 6 e il 7 ottobre del 2015: due live impressionanti, ricchi di sorprese e e che vedranno la partecipazione di tantissimi ospiti, da Fedez e J-Ax a Neri Marcorè, Emma Marrone, Geppi Cucciari, Fabio Fazio e tanti altri ancora.

Un anno dopo, nel 2016, comincia Radio Capitani Coraggiosi, appuntamento su RTL in compagnia dell’improbabile duetto. Infine arriverà anche il disco, Capitani Coraggiosi – Il live, una raccolta delle esibizioni relative al tour dei 10 concerti romani.

Nel 2018, invece, Claudio sarà ospite del grande concerto organizzato a Napoli in onore di Pino Daniele, Pino è. Da qui in avanti, dopo aver vissuto un’esperienza importante come direttore artistico di Sanremo, si è dedicato solo alla sua musica, portando in giro per i teatri italiani le sue canzoni senza sosta fino ai giorni nostri.

Claudio Baglioni: la vita privata del cantante

Il cantautore di Roma nella sua vita ha avuto due piccoli grandi amori. La prima moglie di Claudio Baglioni è Paola Massari, cantante anche lei di professione, con la quale si è sposato nel 1973. La relazione è stata intensa e duratura, segno di chi l’amore lo vive come una faccenda seria.

Ma alla fine questo non è bastato a tenere insieme i due cantanti per tutta la vita, e nel 2008 arriva la separazione ufficiale. Dalla relazione con Paola, però, arriverà anche il primo figlio di Claudio Baglioni, Giovanni; anche lui, che lo diciamo a fare, musicista e compositore.

A testimoniare l’importanza del rapporto, come sempre, lo dimostrano i suoi brani. Piccolo grande amore, forse il più grande successo in assoluto, è stato infatti scritto per Paola, come del resto tante altre grandi canzoni d’amore. Il pezzo Avrai, invece, è stato composto e dedicato al figlio Giovanni.

Ecco le sue parole, riportate dal portale Ladyblitz, in merito alla nascita del figlio: «Diventare padre mi ha fatto riscoprire le cose belle della vita e il fatto che dopo tanti anni sia ritornato ad esibirmi su un palcoscenico è dipeso in gran parte da questo. Ho sentito l’esigenza di rituffarmi in mezzo al mio pubblico per regalargli la mia musica, la mia felicità, il mio modo di essere musicista».

La seconda storia di Claudio comincia poco dopo, al fianco di Rossella Barattolo. Una vecchia conoscenza del cantante, a dire il vero, dal momento che i due si conoscevano già dagli inizi degli anni Ottanta, ed erano già legati da una profonda amicizia. Ma dopo il divorzio con Paola, fra i due le cose si fanno più serie e così comincia una storia d’amore, nonché un rapporto lavorativo: Rossella, infatti, è tuttora la manager ufficiale del cantante.

Dal 2003 al 2013, inoltre, i due hanno fondato un loro progetto dal nome O’Scià, una manifestazione organizzata a Lampedusa volta a sensibilizzare gli spettatori sull’argomento degli sbarchi dei migranti.

Da cantante a presentatore: Claudio Baglioni a Sanremo

Curioso che un cantante così non abbia mai partecipato a Sanremo, ospitate a parte. Baglioni, infatti, è uno dei Big che non ha mai gareggiato al celebre Festival della canzone italiana, insieme ad altri grandi artisti come Antonello Venditti, Cesare Cremonini, Francesco De Gregori, Edoardo Bennato e tanti altri ancora.

Ma se non ha mai partecipato come cantante, nel 2018 Baglioni sale sul palco dell’Ariston come presentatore e direttore artistico della sessantottesima edizione di Sanremo. Insieme a lui, i conduttori del Festival sono Piefrancesco Favino e Michelle Hunziker, già al fianco di Pippo Baudo nell’edizione 2007.

«Porteremo l’immaginazione al Festival. Ne abbiamo bisogno, siamo portatori di immaginazione e per questo ho pensato a un Festival colorato». Con queste parole il cantante si è presentato nella sua inedita e duplice veste di presentatore e direttore artistico, e legandosi al numero 68 ha parlato anche di flower power, ovvero di quando il mondo pensava al futuro come qualcosa di davvero positivo.

E positiva è stata senz’altro la sua esperienza, una conduzione che fin dal primo giorno aveva come obiettivo quello di mettere al centro di tutto la cosa più importante: la musica. E di certo il caro Claudio non può che tirare un bilancio positivo: grandi ospiti, artisti in gara di grande valore e ben nove duetti, per un Sanremo di grande qualità e una finalissima da record di ascolti, che ha visto trionfare Ermal Meta e Fabrizio Moro con la loro Non mi avete fatto niente.

L’anno dopo Baglioni si è confermato al timone del Festival e, di fatto, ha rivoluzionato la kermesse, introducendo per la prima volta artisti lontani dal classico mondo di Sanremo, come Achille Lauro. Non a caso, a trionfare in quell’edizione è stato Mahmood, proveniente direttamente dai giovani.