Chi era James Brown, l’indimenticabile padrino del soul

Chi era James Brown, l’indimenticabile padrino del soul

James Brown: la biografia, la vita privata e le curiosità sul padrino del soul, artista leggendario che ha rivoluzionato la musica del ventesimo secolo.

James Brown è stato uno degli artisti più iconici nella storia della black music. Artista dotato di una grande voce e di un carisma straordinario, riuscì a portare il gospel nel mainstream, trasformò il soul in una musica da classifica e diede un impulso per l’esplosione del funk e poi per la nascita di generi cardine come la disco e il rap. Riscopriamo insieme alcune curiosità sulla sua incredibile carriera e sulla sua vita privata.

Chi era James Brown: la biografia

James Joseph Brown nacque a Barnwell, nella Carolina del Sud, il 3 maggio 1933 sotto il segno del Toro. Crebbe con la famiglia ad Augusta, in Georgia, non senza disagi economiche. Per guadagnarsi da vivere fu costretto a lavorare fin da bambino, prima come raccoglitore di cotone, poi come lustrascarpe. Abbandonato dalla madre, dovette vivere con il padre, che lo costrinse quando aveva circa dieci anni anche a procurare clienti per un bordello cui venne dato in affidamento.

Microfono

Insomma, la sua infanzia fu movimentata e di certo non felice. Ma questo gli diede la spinta a cercare un futuro migliore. Già durante l’adolescenza iniziò a esibirsi in qualche piccolo locale, sostenendosi anche con qualche piccolo reato. Non a caso a 16 anni fu arrestato per rapina a mano armata.

In riformatorio conobbe Bobby Byrd, figura fondamentale per la sua carriera che lo aiutò anche a ottenerne il rilascio dopo soli tre anni. Iniziò così la sua avventura professionistica nel mondo della musica sul finire degli anni Quaranta in un quartetto vocale, non disdegnando di suonare anche la batteria, l’organo e il pianoforte.

Verso la metà dei Cinquanta fondò la sua prima band, i Flames, e firmò un contratto con un’importante casa discografica, la King Records. Pubblicò così nel 1956 Please, Please, Please, che ottenne fin da subito un successo straordinario (ad oggi ha raggiunto 40 dischi d’oro):

Diventato d’un tratto una star della musica nera, negli anni Sessanta fu perennemente in vetta alle classifiche grazie a brani come Papa’s Got a Brand New Bag, It’s a Man Man Man’s World e poi ancora una canzone straordinaria, diventata a tutti gli effetti la sua signature song: I Got You (I Feel Good).

Popolare come non mai, riuscì con la sua musica a trasmettere anche importanti messaggi di natura sociale ed esistenziale, promuovendo anche l’importanza dell’istruzione per migliorare la propria condizione sociale.

Grande protagonista anche negli anni Settanta, fu in parte soppiantato dallo scoppio delle nuove star della disco music sul finire del decennio. Ma dopo un attimo di sbandamento riuscì a diventare una stella anche in questo genere che in qualche modo aveva aiutato a nascere. La sua fama fu peraltro rilanciata negli anni Ottanta dalla sua breve apparizione nel cult movie The Blues Brothers, nei panni di un predicatore invasato:

Negli anni Ottanta si cimentò in altre avventure musicali audaci, come quella in coppia con Afrika Bambaataa, ma fu anche uno degli artefici nell’ombra dello scoppio della rivalità tra Prince e Michael Jackson, da lui considerato come i suoi veri successori. Tra una hit e un’altra, proseguì la sua carriera fino al Ventunesimo secolo.

James Brown: la morte

Nei primi mesi del 2006 gli venne diagnosticato un tumore alla prostata, ma non si arrese e lottò per sconfiggerlo. Nonostante le cure costanti, continuò a esibirsi senza sosta. Solo sul finire dell’anno fu costretto ad annullare alcuni concerti per i troppi dolori fisici. Il 23 dicembre fu colto da una forma di polmonite acuta e venne ricoverato all’Emory Crawford Long Ospital. Colpito da un’aritmia cardiaca, morì all’1.45 del 25 dicembre, all’età di 73 anni.

Alla sua cerimonia funebre parteciparono molti dei più importanti artisti del mondo della musica nera: Michael Jackson, Jimmy Cliff, Buddy Guy, Dr. Dre, Little Richard, Prince, LL Cool J, Lil Wayne, Lenny Kravitz, 50 Cent, Stevie Wonder e tanti altri ancora. Il suo corpo è sepolto nella Thomas Family Home Crypt di Beech Island, nello Stato della Carolina del Sud.

La vita privata di James Brown: moglie e figli

James fu sposato tre volte. La prima moglie fu Velma Warren, il cui matrimonio è durato dal 1953 al 1969. La seconda fu Deidre Jenkins, sposata il 22 ottobre 1970 (e con cui divorziò il 10 gennaio 1981). L’ultima fu Adrienne Lois Rodriguez, sposata nel 1984 e rimasta al suo fianco fino alla morte, il 6 gennaio 1996. Si sposò negli anni Duemila anche con Tomi Rae Hynie, ma le nozze non vennero ritenute valide.

Dai vari matrimoni ma anche da altre relazioni extra-coniugali ebbe cinque figli maschi e quattro femmine (ma pare che ne abbia avuti almeno altri tre non legittimi): Teddy, Terry, Larry, Daryl, James Joseph, Lisa, Dr. Yamma Noyola, Deanna e Venisha. Il suo primogenito morì in un incidente d’auto nel 1973.

Sai che…

– James Brown era alto 1 metro e 68.

– La sua influenza nel mondo della musica è servita a rivoluzionare il gospel, il rhythm and blues ma anche soul, funk e addirittura rap e disco.

– Una delle sue rivoluzioni è consistita nello spostare per la prima volta l’accento ritmico sulla prima e sulla terza misura della battuta invece che sulla seconda e sulla quarta, come da tradizione.

– Tra gli artisti che hanno trovato il James la massima ispirazione ci sono Mick Jagger, Prince e soprattutto Michael Jackson.

– Il suo soprannome più famoso è The Godfather of Soul, il padrino del soul, ma era conosciuto anche come Mr. Dynamite, Minister of the New Nwe Super Heavy Funk, Funky President o The King of R&B.

– Nella classifica di Rolling Stone sui 100 più grandi artisti di tutti i tempi è al settimo posto. In quella dei migliori cantanti è invece al decimo.

– Provò la carriera nello sport, in particolare nel pugilato e nel baseball, ma dovette abbandonare questa strada per un incidente alla gamba.

– È considerato il secondo artista dopo Elvis ad aver avuto il maggior numero di singoli nella Billboard Hot 100, con ben 99 canzoni in classifica. In quella dedicata solo all’R&B è invece l’artista con il maggior numero di singoli in classifica, ben 103.

– Fu uno degli artisti maggiormente impegnati nella battaglia dei diritti civili.

– In una delle sue canzoni di protesta, Say It Loud – I’m Black and I’m Proud, eseguì una sorta di proto-rap (siamo sul finire degli anni Sessanta).