Bruce Springsteen parla del futuro dello Stadio San Siro: ecco le dichiarazioni del Boss, che si schiera dalla parte dell’impianto milanese.
Bruce Springsteen sarebbe molto dispiaciuto se lo Stadio San Siro venisse distrutto. Il Boss, infatti, è molto legato a questa struttura che gli ha permesso di debuttare in Italia, nel lontano 1985.
Il cantautore ha espresso la sua titubanza in merito, nel corso di un’intervista al settimanale 7 del Corriere della Sera: “Veramente potrebbe essere distrutto? Sarebbe tremendo“.
Bruce Springsteen difende San Siro
Bruce Springsteen suonò proprio allo Stadio di San Siro, nel 1985: una struttura alla quale il Boss è molto legato e che desidera che non venga mai sottoposta a demolizione. Nel corso di un’intervista per 7 del Corriere della Sera, ecco cosa ha dichiarato, in merito, il cantautore a stelle e strisce:
“Veramente? Sarebbe tremendo. Un peccato se lo demoliranno. È un posto bellissimo. Per come è stato costruito è unico: il lato più lontano dal palco non è mai così lontano. Mentre suoni è come se avessi di fronte un muro di umanità e ti torna addosso un entusiasmo enorme.“
Il Boss ha quindi aggiunto che tutti gli edifici hanno un’anima e che andrebbe preservata, ma che le nuove costruzioni sono spesso fredde e prive di spirito.
Di seguito, il video There Goes My Miracle, tratto da Western Stars:
Bruce Springsteen: “Suonare è terapeutico”
Bruce Springsteen è uno dei musicisti di maggior successo e amati al mondo. Anche lui, però, lotta ancora.
In una recente intervista televisiva in vista dell’uscita del suo film Western Stars, che ha co-diretto e interpretato, il Boss si è seduto con il conduttore di CBS This Morning, Gayle King, per chiacchierare sul film, sulla sua vita e la carriera, ma anche dell’importanza di esibirsi ancora, dopo tanti anni:
“L’atto di esibirsi è molto centrato, sai? È psicologicamente centrato. E quando vieni fuori, hai avuto qualche esperienza che contestualizza la tua vita, sul perché sei qui, cosa fai, chi ami, come ami e come ti approcci al tuo lavoro. Sono fortunato a lavorare con i miei amici al mio fianco“.