L’accoglienza milanese dei Beatles fu piuttosto tiepida, cinquant’anni fa: l’Italia non aveva ancora compreso la portata del “fenomeno Beatles”.
Sono passati 50 anni esatti dai due spettacoli di Milano dei Beatles. Era il 24 giugno del 1965, teatro dell’esibizione il Velodromo Vigorelli (dieci giorni prima avevano inciso ad Abbey Road la versione definitiva di Yesterday, nello studio che sarà oggetto del documentario in arrivo il prossimo anno). Allora, però, i quattro ragazzi di Liverpool non erano ancora stati pienamente compresi. Almeno, non dall’Italia, perché il fenomeno Beatles (in attesa era nel pieno dell’esplosione in altre parti del mondo. Invece il nostro Paese accolse i Beatles in maniera piuttosto tiepida: niente tutto esaurito, circa 26.000 spettatori divisi tra i due spettacoli (mezz’ora al pomeriggio e mezz’ora la sera, com’era solito in quel periodo) milanesi, poco spazio nelle riviste musicali nostrane. La tournée, l’unica italiana, toccò anche Genova e Roma. E pensare che meno di due mesi più tardi, il 15 agosto a New York, tennero il concerto più famoso della loro carriera.
Tante le curiosità che riguardano l’evento di mezzo secolo fa. A partire dal presentatore: Walter Chiari, il cui onorario fu giudicato troppo alto, fu sostituito da Rossella Como e Lucio Flauto. Dei settemila spettatori del pomeriggio, 800 di questi erano svizzeri, in arrivo da Lugano e occupanti le primissime file.
La conferenza stampa prima del concerto si tenne all’hotel Duomo, che oggi non esiste. E a giudicare dalle domande dei giornalisti appare ancora più chiaro come allora non si avesse bene l’idea della portata del quartetto. “Cosa fareste se vi accorgeste di perdere i capelli?“, chiese un giornalista. “Useremmo delle parrucche”, fu la risposta. E ancora :”Cosa avreste fatto nella vita se non foste diventati i Beatles?“, “I Rolling Stones”, risposero.
Ad esibirsi a Milano insieme ai Beatles furono Angela – accompagnata da Guidone e i suoi Amici – Peppino di Capri, Guidone e i suoi Amici, i Giovani Giovani, Fausto Leali, i New Dada. All’arrivo in stazione da Parigi, fu dato l’annuncio di un binario diverso in modo da permettere ai Beatles di uscire indisturbati dalla scala laterale.
Questi i brani “milanesi” dei Beatles: “Twist and shout”, “She’s a woman”; “I’m a loser”, “Can’t buy me love”, “Baby’s in black”, “I wanna be your man”, “A hard day’s night”, “Everybody’s trying to be my baby”, “Rock and roll music”, “I feel fine”, “Ticket to ride”, “Long tall Sally”.
Al termine dello spettacolo serale i Beatles cenarono con spaghetti e Coca-Cola alle due del mattino insieme a Carlo Massimo Asnaghi nel locale Charlie Max di via Marconi 2.