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Vasco Rossi presenta il tour 2019: “Con il rock fuggiamo da questo mondo cattivo”

Vasco Rossi

Vasco Rossi tour 2019, i concerti a San Siro e Cagliari: le parole del rocker di Zocca in conferenza stampa.

Il giorno è arrivato. Vasco Rossi è pronto a far tremare ancora una volta le fondamenta di quella che idealmente è divenuta ‘casa sua’, lo stadio del cuore industriale d’Italia, Milano. A San Siro si è esibito tante volte, ma ogni nuovo concerto è un’emozione diversa.

Anche per questo il rocker di Zocca ha voluto presentare la sua nuova tournée del 2019, con due sole tappe (Milano e Cagliari), con una conferenza stampa in grande stile. Ecco le sue dichiarazioni più importanti.

Vasco Rossi tour 2019: le dichiarazioni in conferenza stampa

Le prime parole di Vasco sono dedicate alla canzone di apertura dei concerti del 2019, Qui si fa la storia. L’artista spiega che sintetizza il concetto stesso dello spettacolo, perché il rock ti porta fuori da questo mondo brutto, antipatico, triste e pieno di gente cattiva. La definisce fuga dalla realtà, anche se solo per una sera. Come dargli torto.

Snocciolando la scaletta, canzone per canzone, Vasco si sofferma su Fegato fegato spappolato, da Non siamo mica gli americani, il suo secondo album: “Quello è stato il mio primo rap, o trap. A me piace molto quella musica. Anche se non l’ascolto, semplicemente perché non fa parte del mio carattere“.

La conferenza rischia di scivolare sulla politica quando il Blasco accenna ad argomenti come l’emarginazione, ma il rocker si sfila senza problemi da un tema sempre scottante: “Non faccio politica, io. Parlo di questioni personali. Questa è la mia personale esperienza. Dico solamente che la vita non è facile“.

Vasco Rossi
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I concerti del 2019 di Vasco

I live del rocker sono sempre una sorpresa. Al Blasco piace cambiare, e se nel 2014 si ripropose in una veste più vicina al metal, mentre l’anno scorso scoprì sonorità quasi industrial, nel 2019 a quanto pare tornerà alle sue prime radici, quelle punk.

Spiega l’artista: “Abbiamo ripreso molti pezzi vecchi, dal passato remoto. Sono stato il primo che ha iniziato a fare rock con la chitarra elettrica e con un gruppo, sulla scia di quello che faceva all’epoca la PFM. Prima di me c’era Bennato, che però faceva rock con la chitarra acustica. Negli anni ho continuato e sono ancora qua, vivo e vegeto“.

Immancabile un ricordo di Massimo Riva, scompraso il 31 maggio 1999, vent’anni fa. Era stato il primo chitarrista del Blasco, che lo ricorda in ogni concerto con il suo evergreen Canzone: “Massimo era il mio Keith Richards. Nella mia mente, negli anni Ottanta io ero Mick Jagger e il mio gruppo erano i Rolling Stones. Ho vissuto la sua morte come una specie di tradimento“.

Nel finale, non accenna a nuovi dischi il buon Vasco, ma spiega perché ama ancora andare in giro a suonare: “Mi permette di rimanere lucido. Faccio una vita molto sana, vado a letto presto, intorno alle undici e mezza. Incredibile, vero? Adesso mi piace svegliarmi presto la mattina. Le stagioni della vita sono incredibili. Cosa succederà dopo? Chi vivrà vedrà“.

Di seguito il video di un live di Colpa d’Alfredo:

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ultimo aggiornamento: 1 Giugno 2019 11:48

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