La confessione di Vasco Rossi: “Ero depresso, ne sono uscito così”

La confessione di Vasco Rossi: “Ero depresso, ne sono uscito così”

Vasco Rossi svela di essere stato depresso e racconta di come è riuscito a sconfiggere la malattia più insidiosa del mondo.

Non è facile essere una grande rockstar. Nonostante i tanti soldi guadagnati, la fama, la notorietà, i lussi e le possibilità infinite, anche i più grandi artisti della musica internazionale vivono momenti difficili, affrontano lati oscuri e fragilità molto simili a quelle di chi nella vita fatica ad arrivare a fine mese. Lo sa bene Vasco Rossi, che ha ammesso di aver avuto un periodo di depressione, così come colleghi di fama mondiale come Bruce Springsteen e Brian May. Rispetto ad altre rockstar che purtroppo si sono arrese alla malattia, come Chester Bennington e Chris Cornell, il rocker di Zocca è riuscito a venirne fuori. E lo ha fatto grazie all’aiuto di un piacere tra i più importanti nella vita.

Vasco Rossi

Vasco Rossi si è salvato dalla depressione con un libro

Più che la musica, a salvare il Blasco dalla depressione è stata la passione per la lettura. Lo ha confessato lo stesso artista emiliano ai lettori del Venerdì, l’inserto culturale de La Repubblica. Il cantautore ha infatti ammesso di aver trovato la forza di reagire in un grande classico della letteratura internazionale, Alla ricerca del tempo perduto di Proust.

Racconta lo stesso Vasco: “Ci ho vissuto dentro per mesi, perduto in tutte quelle sensazioni, in tutte quelle emozioni descritte così precisamente e profondamente fino all’ultima pagina. Non mi sono annoiato un attimo, mai. Mi è successo più o meno una ventina d’anni fa. Era un periodaccio per me, tempo di depressione, e forse è stata proprio lei, la Recherche, a salvarmi“.

Vasco Rossi appassionato di lettura

Grazie all’opera di Proust il rocker di Zocca è riuscito a uscire da sé, ha scoperto una vita molto migliore della sua. Di quella lettura Vasco è rimasto incantato, intrappolato fin dalle prime pagine, provando un piacere che nessun altro scrittore gli è mai riuscito a regalare. E lui dei libri è un vero divoratore, un lettore seriale. Ama infatti approfondire determinati periodi storici attraverso i libri più rappresentativi. Non a caso, alcune sue canzoni sono ispirate proprio alla lettura di filosofi come Heidegger o Nietzsche.

Di seguito il post del rocker con la copertina del Venerdì:

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