Tentativo di truffa alla società di Fedez: condannato un manager

Tentativo di truffa alla società di Fedez: condannato un manager

Annamaria Berrinzaghi, madre di Fedez, è stata vittima di un tentativo di truffa: condannato a 8 mesi l’ex manager della Doom srl.

L’ex manager della Doom srl (Dream of ordinary madness), ossia l’azienda che cura l’immagine di Fedez, è stato condannato ad 8 mesi di carcere per tentata truffa aggravata dalla Corte d’Appello di Milano.

La denuncia che ha fatto scattare il processo è stata presentata da Anna Maria Berrinzaghi, madre del rapper, e amministratrice delegata della società. Un anno fa l’uomo era stato assolto in primo grado con la formula “perché il fatto non costituisce reato“. Scopriamo tutti i dettagli!

Fedez: il tentativo di truffa

Secondo gli accertamenti della Corte d’Appello, l’ex dirigente avrebbe orchestrato un tentativo di frode per un ammontare di 100mila euro ai danni di Berrinzaghi. La manovra contestata risale a febbraio 2021. All’epoca la società di Fedez aveva stretto un accordo economico con un brand di materiali scolastici che, dietro il versamento di 350mila euro, avrebbe realizzato una campagna promozionale associata all’immagine del rapper.

L’ex manager avrebbe però stipulato un accordo economico fittizio, dal quale risultava una cifra nettamente inferiore (250mila euro) rispetto a quella realmente pattuita. I 100mila euro di differenza, secondo l’accusa, sarebbero stati dirottati verso una società collegata all’imputato.

Fedez

Le parole della difesa

Dobbiamo leggere le motivazioni per comprendere la decisione della Corte.”- ha dichiarato la difesa dopo la lettura del dispositivo. La condanna dopo l’assoluzione in primo grado, sottolinea l’avvocato, era del tutto inaspettata perchè durante l’Appello anche il Pubblico Ministero Alessandro Gobbis aveva richiesto la conferma dell’assoluzione. La difesa ha già annunciato che presenterà ricorso in Cassazione.

Al momento né Fedez né sua madre hanno rilasciato dichiarazioni sulla vicenda. Anche se il rapper è totalmente estraneo alla vicenda, il caso getta ombre sul funzionamento e la trasparenza della società che cura la sua immagine.

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