Sting critica Rolling Stones e AC/DC: “Non si sono evoluti”

Sting critica Rolling Stones e AC/DC: “Non si sono evoluti”

Sting ha parlato di band storiche come Rolling Stones e AC/DC, puntando il dito contro la loro musica.

Quando ti chiami Sting e hai scritto pagine di storia della musica sia da solista che con i Police, puoi permetterti di dire tutto, senza troppi peli sulla lingua. Un artista che non si è mai guardato troppo indietro, ma che ha sempre avuto ben chiaro nella mente il proprio futuro, con lo sguardo rivolto in avanti. Lo ha confermato con le ultime dichiarazioni sulla sua carriera, paragonata in qualche modo a quella di altre leggende come Rolling Stones e AC/DC.

Tutto è iniziato da una semplice domanda: e se la sua carriera da solista si fosse rivelata un flop? Sarebbe tornato con la coda tra le gambe a mettere insieme i Police? La sua risposta al magazine Mojo è stata perentoria: no, perché la musica è qualcosa che si evolve, nonostante in molti non la pensano come lui.

Sting critica Rolling Stones e AC/DC

Se da solista non avesse raggiunto il successo, Sting non sarebbe mai tornato nei Police. Secondo lui, infatti, un uomo adulto non può davvero fare parte di una band. I gruppi sono una cosa “da adolescenti“, ha sentenziato il cantautore britannico, che in questo modo ha di fatto bocciato gran parte delle formazioni storiche ancora in giro.

Sting

Spiega l’artista: “Chi vuole far parte di un gruppo mentre si affaccia ai settant’anni? Essere in una band è una cosa che non ti permette di evolvere, perché devi obbedire alle regole della band. Per quanto ami i Rolling Stones e gli AC/DC difficilmente vedo un’evoluzione nella loro musica“.

Il rapporto tra Sting e gli altri Police

Nonostante queste parole, apparentemente trancianti, Sting rimane in ottimi rapporti con i suoi vecchi amici Andy Summers e Stewart Copeland, che hanno fatto tra l’altro lavori eccellenti anche da solisti. “Ci sentiamo per i compleanni”, ha aggiunto Sting: “Abbiamo le nostre vite, ma i nostri rapporti sono molto cordiali. Sono molto grato a quei ragazzi per il loro immenso talento e per la pazienza che hanno avuto con me“. Non rinnega nulla, dunque, il cantautore “toscano d’adozione”, ma è contento del suo percorso. Con buona pace dei vari Jagger e Angus Young, rimasti ancorati a un modo di fare musica che, forse, li ha anche frenati.

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