Shakira nei guai: rischia 8 anni di carcere e una maxi multa per evasione fiscale!

Shakira nei guai: rischia 8 anni di carcere e una maxi multa per evasione fiscale!

Shakira è stata rinviata a giudizio con l’accusa di evasione fiscale: la procura ha chiesto 8 anni di carcere e una multa multimilionaria.

Altro che separazione da Gerard Piqué. A togliere il sonno a Shakira in questo periodo sono, più che le sue delusioni amorose, i guai giudiziari che la stanno inseguendo e perseguitando. In Spagna a quanto pare con il fisco non si scherza. Così, dopo essere stata accusata di evasione fiscale, la popstar colombiana ha ricevuto un comunicato in cui si formalizzano le accuse e le richieste della procura nei suoi confronti: si parla di otto anni e due mesi di reclusione più una multa da 23,8 milioni di euro!

Shakira rischia il carcere

A rendere nota la decisione della procura è stato un comunicato diffuso dalla stampa iberica. All’interno della nota si sottolinea come per il momento la cantante sia stata rinviata a giudizio.

Shakira

A pesare sulla cantante di Waka Waka è l’accusa di evasione fiscale relativa al periodo che va dal 2012 al 2014. All’epoca già viveva a Barcellona insieme all’ex compagno ma senza avere trasportato la sua residenza fiscale in Spagna. All’epoca risultava infatti dal punto di vista tributario ancora residente alle Bahamas, uno dei paradisi fiscali internazionali.

La reazione di Shakira

Ovviamente la notizia trapelata è arrivata anche alle orecchie della diretta interessata, che già a luglio, convinta della propria innocenza, aveva deciso sorprendentemente di andare avanti con il processo, rifiutando ogni tentativo di compromesso o di accordo, come invece avevano suggerito i suoi legali.

Secondo il suo punto di vista, un’accusa del genere rappresenta infatti un oltraggio alla sua persona, visto e considerando che ha sempre tenuto un comportamento ineccepibile. A sua difesa, infatti, nel periodo cui si fa riferimento nell’accusa, è vero che si era trasferita in Spagna, ma non vi risiedeva mai per più di sei mesi all’anno. Basterà questo a smontare l’impianto accusatorio della procura di Barcellona?