Ecco come sarà la scenografia di Sanremo 2019, curata da Francesca Montinaro.
Spazio aumentato a Sanremo. A pochissimi giorni dall’inizio del Festival, che si svolgerà dal 5 al 9 febbraio 2019 al Teatro Ariston, sono state rese note le informazioni riguardanti la scenografia che, come in ogni edizione, punta a far strabuzzare gli occhi alla platea e al pubblico da casa.
Quest’anno dietro all’idea e alla realizzazione c’è Francesca Montinaro, chiamata a Sanremo per la seconda volta. Il suo debutto fu infatti nel 2013, quando alla conduzione del Festival c’erano Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
Sanremo 2019: la scenografia di Francesca Montinaro
Queste le parole con cui la scenografa ha descritto il suo lavoro di quest’anno: “Aprire lo spazio, renderlo ancora più grande e ‘aumentato’ è la magia che ho immaginato per il palcoscenico del Teatro Ariston. In fondo chi fa tv è un po’ un prestigiatore e io ho cercato di farlo pensando più a una coreografia che a una classica scenografia, grazie a una rivoluzione nell’uso dello spazio fisico“.
D’altronde, la Montinaro ha ideato questa nuova straordinaria scenografia lavorando sulle indicazioni del direttore artistico Claudio Baglioni, che le ha chiesto di lavorare sul concetto di armonia. Così, spiega l’artista, quest’anno la scenografia si è trasformata in onde armoniche, che rendono il palco un golfo mistico dei musicisti.
Le scenografie di Sanremo
Dagli anni Cinquanta a oggi a Sanremo si sono alternate scenografie che hanno fatto la storia della televisione italiana. Fino al 1976 in realtà il palco è stato piuttosto spoglio e vuoto, riempito solo dalla presenza della musica e dei suoi creatori.
Dal 1977 la Rai ha puntato però fortemente sulle immagini e i colori. La prima scenografia, storica, è quella di Milos Anelli Monti, rossa, blu e gialla.
La prima scala importante di Sanremo è invece arrivata nel 1984, con la scenografia futuristica di Enzo Somigli. Colori e rotondità nella scenografia floreale ma ‘a coda di pavone’ del 1994, ideata da Gaetano Castelli (leader nella classifica degli scenografi con 17 edizioni curate).
Classica e teatrale quella del 2000, con l’orchestra a circondare il musicista, a firma di b, forse l’ultima delle scenografie che hanno guardato al passato più che al futuro.
Da lì in avanti tra forme circolari, ellittiche e rette severe, si è cercato sempre uno sguardo verso il mondo del digitale, in una proiezione costante verso quel che sarà, se si esclude forse quella ‘archeologica’ dell’edizione del 2013, ovvero la prima della Montinaro.
Di seguito la premiazione di Marco Mengoni nel 2013:
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/festivaldisanremo