Sanremo 2019, il Codacons denuncia la Rai: “Ha umiliato i telespettatori”

Sanremo 2019, il Codacons denuncia la Rai: “Ha umiliato i telespettatori”

Il Codacons ha denunciato la Rai alle Autorità per la concorrenza per via del risultato del Festival di Sanremo. Ecco cosa rischia l’azienda televisiva.

Passano i giorni, ma non si placano le polemiche per la vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo ai danni di Ultimo. Se il primo a denunciare un meccanismo di voto controverso era stato proprio il cantautore romano, adesso per la Rai è arrivata una denuncia, ben più grave, da parte del Codacons.

La società che difende i diritti dei consumatori ha depositato un esposto formale all’Autorità per la concorrenza, denunciando la Rai per un meccanismo di voto che avrebbe umiliato il pubblico a casa. Cosa rischia l’azienda? Una sanzione da 5 milioni di euro.

Sanremo 2019, il Codacons denuncia la Rai

Secondo il Codacons, quanto accaduto sabato sera sarebbe una pratica commerciale scorretta. Si legge nell’esposto: “Il voto schiacciante del pubblico da casa, a pagamento, aveva premiato Ultimo, ma il risultato è stato annullato e ribaltato dalla giuria d’onore e dalla sala stampa, che hanno decretato la vittoria di Mahmood“.

La richiesta del Codacons all’Antitrust punta a sanzionare l’azienda con la massima della pena, obbligandola congiuntamente a rendere noti i criteri seguiti per la scelta delle persone che hanno composto la giuria d’onore.

Fonte foto: https://www.facebook.com/festivaldisanremo

Sanremo 2019: le motivazioni del Codacons

Secondo il Codacons, invitare gli spettatori a spendere soldi attraverso il televoto, senza poi tenere conto delle loro preferenze, cancellate dal voto di pochi, costituirebbe una violazione del Codice del Consumo.

Queste le parole dell’esposto: “È evidente che indurre i telespettatori a spendere soldi per il televoto, lasciando loro intendere che possono determinare la classifica finale del Festival, e poi consentire ad altri soggetti di modificare totalmente il voto del pubblico, potrebbe realizzare la fattispecie in oggetto“.

Insomma, il discorso non è, ovviamente, musicale, ma legato soprattutto alla legittimità di una pratica economica che in questo caso parrebbe profilarsi come scorretta. Basterà un’eventuale sanzione a indurre gli organizzatori a rimettere mano al regolamento?

FONTE FOTO: https://www.facebook.com/festivaldisanremo

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