L’ex Pink Floyd Roger Waters ha preso ufficialmente posizione sulla guerra in Ucraina, attaccando Putin ma anche i governi occidentali.
Quando si parla di artisti impegnati, non si può non pensare a Roger Waters. L’ex Pink Floyd, una leggenda vivente della musica mondiale, ha sempre fatto del suo impegno sociale una missione di vita, ponendosi spesso e volentieri dalla parte dei più deboli, contro ogni guerra. Anche per questo motivo nelle settimane di tremendo conflitto in Ucraina che stiamo vivendo aveva destato qualche perplessità il suo silenzio.
Un mutismo assordante che è stato interrotto solo dopo la sollecitazione di una ragazza ucraina di 19 anni, Alina Mitrofanova, sua grande fan e fan dei Pink Floyd, che gli ha chiesto di prendere posizione ufficialmente per condannare quello che sta diventando un massacro senza vinti né vincitori. E le parole del bassista e compositore, come sempre, sono state molto poco diplomatiche.
Roger Waters parla della guerra in Ucraina
La presa di posizione di Waters è arrivata tramite una lettera indirizzata proprio alla sua fan speciale e trascritta in un video con The Gunner’s Dream dei Pink Floyd in sottofondo. In questa missiva, Roger ha ovviamente condannato l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, definito “criminale” e “gangster“, e ha assicurato che farà tutto ciò che è in suo potere per ridare la pace a lei, alla sua famiglia e al suo Paese.
Tuttavia, l’ex Pink Floyd non ha voluto nascondersi e ha puntato il dito anche su altri protagonisti, meno in vista, di questo conflitto: i governi occidentali. Secondo il cantautore, infatti, sono proprio i Paesi Nato ad aver sbagliato tutto in questi giorni, alimentando “il fuoco che distruggerà” l’Ucraina, fornendo al governo Zelensky le armi per difendersi, quando invece sarebbe stato più saggio impegnarsi esclusivamente sul fronte diplomatico per fermare il massacro.
Waters dalla parte della pace
Da uomo d’onore, Roger ha voluto promettere alla sua fan che farà di tutto per fermare la guerra, ma lo farà senza sventolare alcuna bandiera, in quanto piegarsi a queste dinamiche incoraggia ancor di più il massacro. Il desiderio dei criminali come Putin è vedere tutti noi sventolare bandiere, dividerci per poterci controllare, privandoci della capacità di entrare in empatia con gli altri, mentre loro “saccheggiano e violentano il nostro fragile pianeta“. Difficile dargli torto.
Di seguito la lettera integrale del cantante ad Alina: