Fedez-Rai, continua la polemica: l’azienda minaccia una querela, ma il rapper non fa marcia indietro

Fedez-Rai, continua la polemica: l’azienda minaccia una querela, ma il rapper non fa marcia indietro

Dopo i fatti del Concerto del Primo Maggio la Rai starebbe pensando di denunciare Fedez: il rapper sui social però non fa passi indietro e conferma che rifarebbe tutto.

Passano i giorni, ma non si placano le polemiche per quanto fatto da Fedez al Concerto del Primo Maggio. Il direttore di Rai 3, Franco Di Mare, ha parlato il 5 maggio alla commissione di vigilanza del servizio pubblico. Stando a quanto riferito da Repubblica, il giornalista avrebbe respinto del tutto le accuse di censura, affermando che il rapper avrebbe manipolato i fatti: “La Rai non gli ha chiesto il testo, quello che lui dice è falso. La Rai era all’oscuro, lo ha fatto iCompany“. E adesso l’azienda starebbe accarezzando l’idea di querelare il rapper, che dal canto suo mantiene ferma la sua posizione.

Franco Di Mare attacca Fedez: querela in arrivo

L’intervento di Franco Di Mare davanti alla commisisone sarebbe stato durissimo. Il volto noto Rai avrebbe affermato che i danni fatti da Fedez sarebbero incalcolabili, visto che la Rai sarebbe stata dipinta come ‘censore’ in tutto il mondo, dalla BBC a Singapore. “Chi pagherà per queste falsità adesso?“, si chiede Di Mare, che ha sottolineato come la Rai in generale si aspetta delle scuse dal rapper, anche se difficilmente arriveranno.

Fedez

Adesso l’azienda starebbe valutando un’azione legale contro l’artista, una querela per diffamazione con richiesta civile di danni, dal momento che il la Rai sarebbe stata danneggiata nella sua immagine e nella sua reputazione, con conseguenze economiche importanti. Una minaccia velata che non spaventa Fedez, ancora fermo sulle sue posizioni, come dichiarato in alcune storie su Instagram.

Fedez replica alla Rai dopo le minacce di querela

In risposta alle accuse di manipolazione, il rapper sottolinea come, se la Rai non c’entra nulla con il contenuto editoriale del Concertone, non avrebbe avuto senso una telefonata con la vice direttrice di Rai 3 su tematiche inerenti appunto ciò che avrebbe poi detto sul palco. Per quanto riguarda il discorso, l’artista si è assunto totalmente le responsabilità di quanto fatto, e non accenna a pentirsi in alcun modo: “Sapevo benissimo a cosa andavo incontro. il tema è che io potevo benissimo starmene a casa mia, ma rifarei quello che ho fatto. Lo rifarei 100mila volte. Anche perché io sono un privilegiato. Se la Rai mi fa causa, ho i mezzi per difendermi. Se la Rai mi bandisce, a me non cambia la vita“.

Il rapper milanese ha quindi spiegato che, se al posto suo ci fosse stato un artista con meno potere e non privilegiato, cosa sarebbe successo? Avrebbe dovuto rimanere in silenzio per evitare di perdere un’opportunità importante? E se così funzionano le cose in Rai, quale libertà di scelta e di parola hanno i lavoratori dell’azienda? Queste sono le domande su cui vorrebbe porre l’attenzione. Il Primo Maggio è passato da molto, ma le polemiche sono destinate a continuare ancora a lungo.

Di seguito un post che riassume quanto accaduto: