Pink Floyd, The Dark Side of the Moon: tracklist, curiosità e segreti di uno degli album più famosi della storia della musica.
The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd è probabilmente l’album più famoso della storia della musica leggera, forse al pari di Thriller di Michael Jackson. Capolavoro assoluto dal punto di vista della musica, della scrittura, della grafica, della cover, della produzione e così via, venne pubblicato per la prima volta il 1° marzo del 1973, cambiando per sempre la storia della musica rock e della stessa formazione inglese. Scopriamo insieme 8 curiosità sull’ottavo album dei Pink Floyd, una pietra miliare capace di vendere oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo.
8 curiosità su The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd
– Il titolo The Dark Side of the Moon era già stato utilizzato da una band, i Medicine Head, per un loro lavoro. I Pink Floyd furono quindi costretti inizialmente a cambiare nome in Eclipse, salvo poter tornare all’idea originaria dopo il flop del disco dei colleghi.
– L’album fu registrato negli Abbey Road Studios, i leggendari studi resi celebri dai Beatles, che qui incisero la gran parte dei loro lavori.
– La voce del celebre ‘assolo vocale’ della traccia The Great Gig in the Sky è della cantante Clare Torry, che nei primi anni Duemila citò in giudizio la band per la mancata cessione delle royalties che le spettavano. Vinse la causa e trovò un accordo con il gruppo. Dal 2005 il suo nome compare tra i crediti del brano.
– All’interno dell’album si sentono diversi interventi parlati, provenienti da varie interviste fatte da Roger Waters a tecnici del suono e altre persone che lavorarono al disco. Tra gli intervistati ci furono pure Paul McCartney e la moglie Linda, che si trovavano negli Abbey Road Studios per incidere un album dei Wings, ma le loro risposte non furono inserite all’interno dell’edizione definitiva del disco perché, a detta di Rogers, si erano sforzati di essere troppo divertenti.
– La copertina di The Dark Side of the Moon è una delle più famose della storia. Non tutti però avranno notato che il fascio di luce dell’immagine ha solo sei colori, rispetto alla tradizionale divisione dello spettro: manca l’indaco.
– Per ottenere il battito cardiaco che si sente chiaramente all’inizio e alla fine dell’album venne utilizzata una grancassa modificata.
– Negli ultimi anni su internet hanno iniziato a circolare voci secondo cui The Dark Side of the Moon sarebbe stato composto come una sorta di seconda colonna sonora del film Il mago di Oz del 1939. Queste teorie hanno dato vita a nomi come Dark Side of the Rainbow o The Dark Side of Oz, e sono basate sulla visione e l’ascolto simultaneo del film e dell’album, che vanterebbero diverse sincronie. Sia i membri della band che Alan Parsons, che lavorò all’album come capo tecnico audio, hanno smentito tali fantasie.
– Esistono centinaia di tributi al disco più famoso dei Pink Floyd. Tra questi vale la pena ricordare la versione reggae del collettivo Easy Star All-Stars, Dub Side of the Moon, e la versione a cappella dei Voices.
Di seguito Money nella versione degli Easy Star All-Stars:
Pink Floyd, The Dark Side of the Moon: la tracklist
Lato A:
1 – Speak to Me
2 – Breathe
3 – On the Run
4 – Time + Breathe (Reprise)
5 – The Great Gig in the Sky
Lato B:
6 – Money
7 – Us and Them
8 – Any Colour You Like
9 – Brain Damage
10 – Eclipse