Orietta Berti racconta l’amore con Osvaldo: “Tentò di conquistarmi con una forma di Grana”

Orietta Berti racconta l’amore con Osvaldo: “Tentò di conquistarmi con una forma di Grana”

Orietta Berti racconta i dettagli della sua storia d’amore con il marito Osvaldo Paterlini: il racconto della cantante.

Tra divorzi e separazioni improvvise, il matrimonio che rappresenta una certezza nel mondo dello spettacolo italiano è quello tra Orietta Berti e Osvaldo Paterlini. Insieme dal 1964, cinquantacinque anni di matrimonio, due figli e tante avventure, Orietta e Osvaldo si amano come il primo giorno, forse anche di più, e non perdono occasione per raccontare i dettagli della loro fortuna. Ecco alcune curiosità svelate in un’intervista al Corriere della Sera!

Osvaldo e Orietta Berti: la storia d’amore e il primo incontro

Nel corso della chiacchierata con la testata, Orietta ha svelato che il loro primo incontro è avvenuto alla Fiera di San Simone a Montecchio Emilia. Lei rimase subito affascinata dal suo modo di fare, lui dal suo sguardo e dalla sua allegria.

Orietta Berti

A fare il primo passo fu proprio Osvaldo, portando a conquistare la donna con un regalo decisamente atipico: “Lui mi fece sapere, tramite un amico, che avrebbe avuto piacere di venire a trovarmi a casa. Io abitavo con la mamma e la nonna: Osvaldo si presentò con una bella forma di Grana, ma non quello buono: quello lo facevamo noi, a Cavriago, con le vacche rosse“.

I due si sposarono di lì a tre anni, ma più per obbligo che per scelta. Claudio Villa chiese nel 1967 a Orietta di accompagnarlo in tour negli Stati Uniti, ma la madre non l’avrebbe mai mandata da sola, e così propose di sposare Osvaldo: se si fossero uniti in matrimonio, avrebbe potuto accompagnarla lui. E così fu.

Le venti volte al giorno di Osvaldo e Orietta…

Da allora non si sono più persi di vista, nemmeno per un giorno. Anche quando sono lontani per motivi di lavoro, complici i tanti impegni in tutta Italia dell’usignolo di Cavriago, si sentono sempre, spessissimo. Addirittura venti volte al giorno. Spiega Osvaldo: “Se lei non è in casa per quattro o cinque giorni di fila, mi manca, sono triste. È una forma di gelosia, ma non nel senso tradizionale della parola. Sono geloso del suo lavoro, del suo pubblico che può averla vicino. Mi manca fisicamente, voglio sentirla parlare, voglio sentire le sue mille idee quotidiane, alcune assurde“. Se non è vero amore questo…