Nirvana: arrivata la sentenza sulla copertina di Nevermind

Nirvana: arrivata la sentenza sulla copertina di Nevermind

Dopo la denuncia di Spencer Elden, il bambino che appariva nudo in copertina, è arrivata la sentenza su Nevermind dei Nirvana: non è pornografia.

Non c’è pornografia infantile sulla copertina di Nevermind dei Nirvana. Lo ha sentenziato un giudice della California, dando torto a Spencer Elden, il ragazzo che appariva, neonato, proprio sulla cover più famosa nella storia della musica rock, seconda forse solo ad Abbey Road. Il ragazzo, ormai adulto, aveva fatto causa alla band, a Courtney Love e a Kirk Weddle, il fotografo autore dello scatto, chiedendo un risarcimento per una foto che costituiva, a suo parere, pornografia infantile, e che gli ha causato stress emotivo “estremo e permanente“.

Chitarra Stratocaster

Nevermind non è pornografia: la motivazione

Dopo la denuncia da parte di Spencer, i legali avevano replicato sostenendo che la stessa “mancava di merito“. E il giudice Fernando Olguin ha dato ragione agli avvocati della band di Dave Grohl, accogliendo la richiesta di non luogo a procedere. Non ci sarà dunque alcun processo per una delle copertine più iconiche della storia.

Elden ha trascorso trent’anni a trarre profitto dalla sua celebrità come l’auto nominato ‘Nirvana Baby’“, avevano dichiarato i legali del gruppo di Seattle pochi mesi fa: “Spesso ha parlato della fotografia in cambio di un compenso. Si è fatto tatuare sul petto il titolo dell’album Nevermind (…) e ha usato il suo legame con la storia del gruppo per cercare di rimorchiare donne“. Insomma, secondo gli avvocati fino a poco tempo fa per Spencer la copertina era un vero e proprio vanto, un asso nella manica, più che un fastidio. Da qui l’impossibilità di andare avanti con un processo che avrebbe avuto il sapore della farsa.

Quanto ebbero i genitori di Spencer Elden per la foto?

Ma quanto guadagnarono i genitori di Spencer Elden per la foto del figlio, nudo in una piscina, utilizzata poi dai Nirvana per la copertina di Nevermind? Solo 200 dollari. Evidentemente è anche questa la motivazione che ha spinto il ragazzo a provare a ottenere un risarcimento a distanza di anni.

I legali di Elden avevano infatti sostenuto nell’accusa di aver creato un’immagine focalizzata sui genitali del bimbo per aumentare lo shock dello scatto. Una tesi che non è stata approvata dai giudici, che hanno per il momento posto fine alla vicenda, salvo svolte clamorose.