Lutto nel mondo del rap: è morto il rapper Mikaben durante un concerto a Parigi, probabilmente per un attacco di cuore.
Un tremendo dramma si è consumato a Parigi nelle ultime ore. Un rapper è morto mentre era sul palco, durante un concerto. Si tratta di Mikaben, artista nativo di Port-au-Prince, Haiti. Nome importante della musica caraibica, era nella capitale francese per un concerto con il suo gruppo, i Carimi. Stando a quanto riferito, si sarebbe accasciato sul palco, mentre stava cercando di tornare nel backstage, nel bel mezzo dell’esibizione, per un forte dolore. Subito dopo il suo malore, il pubblico è stato fatto uscire dall’Accor Arena, prima dell’arrivo della comunicazione ufficiale.
Morto il rapper Mikaben a Parigi
Una scena straziante quella cui hanno potuto assistere i fan dei Carimi, arrivati in oltre 20mila per sostenere il noto gruppo a Parigi. Nel bel mezzo dell’evento, infatti, il rapper Mikaben è stato colto da un malore ed è morto pochi istanti dopo.
Lo hanno annunciato con un comunicato gli organizzatori dell’evento: “Ieri sera durante il concerto di Carimi è morto uno dei cantanti, Michael Benjamin, Mikaben nel suo nome d’artista, in seguito a un malessere sul palco e nonostante l’intervento dei servizi di emergenza“.
Chi era Mikaben
Nato a Port-au-Prince, ad Haiti, nel 1981, e figlio del celebre cantante Lionel Benjamin, Mikaben era diventato uno dei perni del gruppo haitiano dei Carimi, tra i rappresentanti più famosi della musica caraibica.
Leggi anche -> Chi è Wyclef Jean, il leggendario rapper e chitarrista dei Fugees
Compositore e arrangiatore, era in attesa di della nascita di un figlio, come riferito dalla moglie, che sui social ha postato un messaggio per ringraziare i fan del supporto: “Ho perso la mia metà, non ho parole“: Tnati i messaggi di condoglianze arrivate ai familiari dell’artista, tra cui quello del primo ministro haitiano, Ariel Henry, e anche di Wyclef Jean, rapper dei Fugees di origine proprio haitiana: “Mikaben era uno dei giovani artisti più influenti e stimolanti della nostra generazione“.