Il tribunale di Milano ha dato ragione ai co-autori di Sincero, vietando a Morgan la riproduzione della versione modificata della canzone di Bugo a Sanremo.
La querelle Bugo-Morgan continua in tribunale. Dopo le vicende di Sanremo 2020, nelle scorse settimane gli editori e coautori di Sincero, tra cui lo stesso Bugo, hanno denunciato Marco Castoldi per aver cambiato e contraffatto il pezzo presentato a Sanremo. Una denuncia che ha portato alla pronunciazione del tribunale di Milano, che ha dato ragione agli editori, ritenendo illecita “la modificazione e deformazione da parte di Morgan del testo letterario dell’opera Sincero sia nel corso della serata del Festival di Sanremo del 7 febbraio 2020, sia attraverso la diffusione di esecuzioni dell’opera con il testo modificato sul suo profilo Instagram“.
Bugo-Morgan: vietata la riproduzione modificata di Sincero
Nel pomeriggio del 23, prima della divulgazione della nota ufficiale sulla pronuncia del tribunale di Milano, Morgan aveva pubblicato su Instagram un post, poi rimosso, in cui aveva annunciato di aver vinto la causa contro Bugo e i suoi editori.
Le cose però, stando al comunicato diffuso da Edizioni Curci e Tetoyashi Music Italia, non era del tutto veritiera. Si legge nella loro nota: “Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso d’urgenza proposto nei confronti di Morgan da Curci e Tetoyoshi, quali editori e co-autori dell’opera Sincero“. Da questo momento al cantautore brianzolo sarà dunque impedito di utilizzare l’opera modificata della canzone sanremese cantata con Bugo, e dovrà rimuovere ogni precedente utilizzo dalla sua pagina social.
Morgan risponde al lTribunale di Milano
La replica del cantautore brianzolo è stata affidata a un suo post sui social in cui ha riportato la sentenza di un altro Tribunale, quello di Alessandria: “Oggi ho vinto nella causa contro il manager di Bugo, che oltre a non avermi corrisposto un centesimo per la canzone fatta in duetto con suo artista mi ha accusato di estorsione perché il mio avvocato gli aveva sottoposto un regolare contratto per il mio lavoro. Ovviamente il Tribunale ha dato ragione a me, Morgan“. Di seguito il post: