Chi sono i migliori bassisti di sempre?

Chi sono i migliori bassisti di sempre?

I bassisti migliori di sempre: i più grandi artisti a suonare il basso nella storia, dalle star del rock e del jazz agli italiani.

I migliori bassisti sono quelli che si rendono protagonisti o quelli che ci sono, ma non si vedono? Un dilemma importante, che accompagna uno degli strumenti più sottovalutati da chi ama la musica ma non la pratica. Una delle leggende metropolitane è che il basso si senta solo quando non c’è. E forse è parzialmente vero. Ma ciò non toglie che una buona linea di basso è in grado di farti svoltare una canzone, trasformando un pezzo mediocre in un capolavoro. Ma chi sono stati i più grandi interpreti di questo strumento straordinario? Scopriamone insieme alcuni.

I migliori bassisti di sempre

Tra i più grandi di tutti i tempi non si possono non nominare i pionieri del jazz o della black music. Ad esempio, spicca il nome di James Jamerson, l’eroe di Paul McCartney, una leggenda della Motown. Oppure, passando in ambito più rock e commerciale, la straordinaria Carol Kaye, la turnista per antonomasia. Senza dimenticare artisti più versatili come Marcus Miller e Marc King.

basso

Ma quando si pensa ai bass hero, sono in genere altri i nomi che vengono alla mente. Uno tra questi è quello di John Entwistle, The Ox, il solista degli Who. Un bassista dotato di ottima tecnica, grande rapidità e di una creatività fuori dal comune. Di seguito un video di Won’t Get Fooled Again:

In ambito funky, il nome più celebre e celebrato della storia è invece, probabilmente, quello di Bootsy Collins, il mago del ritmo, un artista coloratissimo che ha suonato con leggende del calibro di James Brown e di George Clinton. Di seguito la sua I’d Rather Be with You:

Tornando al rock, come non citare Jack Bruce, il bassista e cantante dei Cream, o il troppo sottovalutato Paul McCartney, spesso celebrato più per le sue abilità compositive che per quelle da bassista (di altissimo livello, così come anche Sting, a sua volta spesso sottostimato). E poi ancora John Paul Jones dei Led Zeppelin, Chris Squire degli Yes, Geezer Butler dei Black Sabbath, fondamentale per l’evoluzione del basso in ambito metal, come anche il funambolico Billy Sheehan. E poi Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers, forse il bass hero per antonomasia degli ultimi trent’anni, nonché la sintesi tra il ritmo funk e la musicalità rock. Di seguito un live di Can’t Stop:

Carisma e rapidità, in ambito metal non si può non nominare Lemmy Kilmisiter, leader dei Motorhead. Posto d’onore anche per Steve Harris, il maestro delle cavalcate e la vera anima degli Iron Maiden. Ma il bassista per antonomasia, quello entrato nella leggenda del genere più estremo non può che essere Cliff Burton, il primo bassista dei Metallica, morto tragicamente in un incidente stradale negli anni Ottanta. Ecco un video con un’esibizione della band:

Quando però si pensa alla sintesi totale del bassista, quello in grado di spaziare dal jazz più puro al funky, sfiorando il rock, non c’è che un nome da celebrare: quello di Jaco Pastorius, il bassista fusion per antonomasia. Un artista eccellente che pubblicò strepitosi dischi da solista ma contribuì anche alla leggenda dei Weather Report, di Pat Metheny, di Joni Mitchell e di altri grandissimi nomi della storia della musica. Di seguito A Portrait of Tracy:

I migliori bassisti italiani

Anche in Italia di bassisti portentosi ne abbiamo avuti molti, anche se molto meno celebrati. Ne ricordiamo alcuni: l’italofrancese Patrick Djivas, cofondatore degli Area e a lungo anche nella PFM; Ares Tavolazzi, storico collaboratore di Guccini e a sua volta bassista degli Area; Faso, lo straordinario bassista delle Storie Tese; e tra i più conosciuti non si possono non citare Red Canzian e Max Gazzè.

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