Bugo è ancora arrabbiato con Morgan: in un post ha definito il suo ex collega di Sanremo 2020 buffone e manipolatore.
Bugo ha deciso di abbandonare la scena musicale: il 1 aprile, all’Alcatraz di Milano, si terrà quello che dovrebbe essere l’ultimo concerto della sua carriera. Oggi il cantante ha pubblicato un post dal sapore nostalgico in cui ha ripercorso i momenti salienti della sua partecipazione a Sanremo 2020 insieme a Morgan, rivolgendo al collega parole pesanti. Ecco cosa ha scritto.
Bugo: le sue parole su Sanremo 2020 e su Morgan
Rievocando il Sanremo del 2020, Bugo non ha nascosto la tensione vissuta nei momenti precedenti l’episodio che lo ha portato alla squalifica. In particolare, ha ricordato la serata delle cover, sottolineando come si sia trovato solo e impreparato a eseguire “Canzone per te” di Vasco Rossi, a causa degli errori nei provini di Morgan.
“Mentre il mio compagno mostrava a tutti la sua incompetenza e paranoia” – scrive – “io ero solo, su quel palco. A dover cantare una canzone (non mia) senza averla mai provata (perché il buffone aveva sbagliato per 11 volte gli arrangiamenti). Nessuno nella storia del Festival è andato su quel palco senza aver provato. Io si. Dovevo rifiutarmi? No. Si andava avanti fino in fondo, io ero pulito, non avevo niente da rimproverarmi“.
L’outfit da “damerino bianco”
Bugo, con una certa autoironia, ha anche parlato della scelta del suo outfit definito da “damerino bianco”. “Mi sentivo a mio agio vestito così” – spiega il cantante – “da una parte chi già mi conosceva avrebbe detto ‘Bugo a Sanremo che fighetto venduto!’, e quindi io ci giocavo su questa cosa, e poi per chi non mi conosceva, non mi andava di presentarmi al pubblico sanremese e televisivo vestivo con jeans e maglietta, mica ero Vasco a 30 anni!(che era fighissimo ma lui era giovane, andava benissimo così).
Poi ha rivolto un ultima frecciatina a Morgan: “Io avevo 46 anni al mio primo festival! Ci voleva qualcosa di speciale, che non avevo mai fatto. Sapevo anche che il mio compagno si sarebbe vestito da Mozart dei poveri, io dovevo controbilanciare con signorilità!“.