Maneskin, ecco la versione di Zitti e buoni per l’Eurovision: cosa cambia

Maneskin, ecco la versione di Zitti e buoni per l’Eurovision: cosa cambia

Maneskin, Zitti e buoni: la versione per l’Eurovision della canzone che ha vinto Sanremo 2021. Ecco cosa cambia rispetto all’originale.

Dopo la vittoria a Sanremo 2021, i Maneskin si proiettano rapidamente verso la nuova grande avventura: l’Eurovision Song Contest. Sul canale YouTube della band è stato caricata il 16 marzo la nuova versione della loro Zitti e buoni, adattata proprio per il concorso che quest’anno è previsto a Rotterdam. Per l’occasione il pezzo è stato leggermente tagliato, arrivando a 3 minuti per rientrare nei limiti del regolamento (la versione originale è lunga circa 12 secondi in più). Ecco quali sono tutte le differenze.

Maneskin, Zitti e buoni: Eurovision Version

Il più grande cambiamento, che risalta all’orecchio anche a un ascolto più distratto, è la censura effettutata sulle parole volgari, le cosiddette parolacce. Il testo di Zitti e buoni per l’occasione è infatti stato rivisto, eliminando ogni tipo di volgarità per rispettare un’altra voce del regolamento della manifestazione, che vieta l’uso d’imprecazioni (in maniera leggermente bigotta).

Maneskin

Via parole come ‘coglio*i’ e ‘ca**o’. Ecco come cambiano i versi che contengono questi termini: “Vi conviene toccarvi i coglio*i/Vi conviene non fare più errori“, “Non sa di che ca**o parla/Non sa di che cosa parla“. Questa la versione di Zitti e buoni per l’Eurovision. Ascoltiamola insieme:

Niente parolacce all’Eurovision: il regolamento

Nel regolamento ufficiale della kermesse viene specificato che si tratta di un evento non politico e viene spiegato che i testi presentati dalle canzoni devono mantenere una certa pulizia, restando privi di imprecazioni. Si legge al punto 2.7 del regolamento che non sono consentiti sul palco testi, discorsi o gesti di natura politica o commerciale e che non è consentito l’uso di imprecazoni o linguaggi inaccettabili. Un punto che cerca di mettere la manifestazione al riparo dalle polemiche, anche se toglie parte della libertà artistica ai partecipanti, come accaduto in questo caso a Damiano e compagni.