Sono gli Who o i Måneskin? La band romana sfascia gli strumenti alla fine di un concerto

Sono gli Who o i Måneskin? La band romana sfascia gli strumenti alla fine di un concerto

I Måneskin distruggono gli strumenti al termine di un concerto a Las Vegas, l’ultimo del loro tour nordamericano di questo 2022.

Tour finito? Meglio disfarsi degli strumenti. Con un colpo di teatro degno della band più ambiziosa del momento, i Måneskin hanno messo la parola fine al loro tour nordamericano di questo 2022 con la data del 16 dicembre al Virgin Theatre di Las Vegas, sfasciando completamente i propri strumenti. Un po’ come facevano gli Who una cinquantina di anni fa, un po’ come fatto da tantissimi artisti nella storia della musica rock (e non solo). Damiano e compagni si accodano a una lunga fila di esempi, ma si prendono, oltre agli applausi e ai complimenti, anche fischi e critiche, segno evidente che i tempi sono decisamente cambiati.

I Måneskin rompono gli strumenti sul palco

A poche ore dalla pubblicazione del brano La fine, e a pochi giorni dall’annuncio del prossimo singolo, Gossip, in compagnia di Tom Morello, la band ha deciso di festeggiare l’epilogo del proprio tour americano con un gesto particolare: distruggendo gli strumenti sul palco.

Maneskin

Un vero e proprio rito di passaggio per molti artisti della storia del rock, riproposto anche da Damiano e compagni, forse per sfogare le tensioni del tour, forse per mostrare tutta l’energia che sono riusciti a immagazzinare in questa serie di concerti che ha, ancora una volta, consacrato il loro percorso e la loro crescita. “Questa non era affatto una cosa pianificata e forse è andata anche un po’ troppo oltre… ma ci è piaciuto molto!“, hanno dichiarato i quattro ragazzi, in estasi per quanto successo. Anche se non tutti sono stati d’accordo…

Di seguito le immagini:

Pioggia di critiche sulla band romana

I tempi sono cambiati, e nell’epoca dei social, forse, la distruzione degli strumenti è un rito non proprio alla moda. Detto che l’epoca in cui si trattava di un gesto di autentica ribellione è ormai ben lontano, va aggiunto che, tra i tanti applausi e complimenti ricevuti, non sono mancate le critiche, alcune anche piuttosto severe.

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Se per qualcuno si tratta di un gesto stupido, per altri, piuttosto che distruggere degli strumenti splendidi e di grande valore, avrebbero potuto metterli all’asta per beneficenza, o magari anche regalare a qualche loro fan poco fortunato. C’è chi sottolinea come non ci sia nulla di divertente nel distruggere gli strumenti, cosa che non ha a che fare con la musica, e chi vede un gesto del genere come una mancanza di rispetto per chi si indebita per comprare una chitarra o una batteria. Insomma, nell’epoca dei social, spaccare strumenti non va di moda. Pro memoria per chi verrà dopo di loro.