Malika Ayane si è trasferita a Berlino: “qui non mi sento giudicata”

Malika Ayane si è trasferita a Berlino: “qui non mi sento giudicata”

In una lunga intervista Malika Ayane ha parlato del suo trasferimento a Berlino e del perchè la sua vita è così cambiata da quando è lì.

Malika Ayane si è raccontata in una lunga intervista per Rolling Stones ed ha parlato di quanto la sua vita sia cambiata, in meglio, da quando ha lasciato l’Italia per trasferirsi nella capitale tedesca.

Malika Ayane: la sua esperienza a Berlino

Il racconto di Malika sulla sua vita a Berlino inizia così: “Questa città mi ha aiutato a liberarmi da tante pressioni che qui per fortuna non esistono proprio. Ovunque vada non mi sento mai giudicata, se qualcuno mi avvicina è perché mi ritiene interessante, non per quello che ho fatto.”

Malika Ayane, ph. credits Cosimo Buccolieri

“Qui ho avuto il tempo per scoprire che sono tanto altro rispetto a quello che mostro al pubblico. Per quanto sia molto socievole, sono anche molto introversa, per cui a volte risulto str**za o fredda, ma è una difesa. A Berlino posso stare tutto il giorno in un locale, passare dall’ora del caffè fino alla chiusura, e non ci sarà mai nessuno che mi fa sentire a disagio.”

Le differenze con Milano

Vivere a Milano, invece, era tutt’altra cosa per Malika Ayane: “Io vengo dalla periferia della città, andavo a sentire le band nei centri sociali, era più facile trovare una propria dimensione, una propria identità parallela, anche se eri squattrinato. Oggi giochiamo alla metropoli, ma Milano rimane una città piccola.”

Malika Ayane

Sei sempre sottoposta a uno sguardo, non per forza severo, ma che non può che essere comunque giudicante. Ho vissuto per anni preoccupandomi tantissimo di poter uscire a bere una birra con gli amici senza il ‘ma che razza di persona sei? E i figli?‘”.

Sentivo la pressione di dover sempre performare, che poi ci si sente soli, anche se circondati di persone.” Poi conclude così: “Qui invece ho trovato un sanissimo esistenzialismo, una solitudine che non fa mai male, anzi”.

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