40 anni di Kurtis Blow, l’album che fece diventare grande l’hip hop

40 anni di Kurtis Blow, l’album che fece diventare grande l’hip hop

Kurtis Blow: il primo album del rapper americano, uno dei primi dischi nella storia del rap e primo album del genere pubblicato con una major.

Il 29 settembre 1980 usciva per la Mercury Kurtis Blow, primo album dell’omonimo rapper. Un disco diventato storico per una serie di ragioni che oggi, con l’hip hop a dominare quasi incontrastato il panorama musicale mondiale, vale la pena ricordare. Scopriamo insieme tutti i segreti sul disco del classico The Breaks.

Kurtis Blow: il primo album della storia dell’hip hop

L’importanza storica di questo disco sta non solo nel suo essere uno dei primi album nella storia del genere (fino a quel momento i rapper si erano espressi solo tramite singoli e raccolte brevi), ma nell’essere il primo in assoluto distribuito da una major, la Mercury. In questo senso, fu Blow ad aprire le porte del rap alla musica mainstream a livello mondiale, facendo le fortune di tantissimi artisti dei decenni successivi.

Rapper

Pur non essendo lodato eccessivamente dalla critica, né quella di allora, né quella di oggi, Kurtis Blow non solo ha lasciato in eredità uno dei brani più famosi e campionati della storia del rap, The Breaks, ma anche i prodromi di quel rap a sfondo socio-politico, che più in là sarà conosciuto come conscious hip hop (in particolare nel brano Hard Times). Importante anche Takin’ Care of Business, uno dei primi tentativi di crossover tra rock e hip hop grazie al campionamento di un brano dei Bachman-Turner Overdrive, un gruppo canadese. Di seguito l’audio di The Breaks:

Kurtis Blow: un album storico

Il disco, grazie anche al buon successo di The Breaks, ottenne un discreto successo commerciale, raggiungendo la 71esima posizione negli Stati Uniti. Un risultato importante per il rapper americano, se consideriamo che il rap all’epoca non era il genere di punta, anzi, era una realtà nascente che stava mano a mano ritagliandosi spazio anche in radio. Uno spazio diventato oggi enorme, come nessuno si sarebbe mai aspettato.

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