In memoria di Jeff Buckley, una voce angelica annegata nel Mississippi

In memoria di Jeff Buckley, una voce angelica annegata nel Mississippi

Scomparso improvvisamente nel 1997, Jeff Buckley è considerato uno dei più grandi artisti di sempre. Scopriamo qualche curiosità sulla sua vita e sulla sua carriera.

Un artista immenso, che ha cambiato il volto della musica internazionale: parliamo di Jeff Buckley, scomparso tragicamente il 29 maggio 1997 e lasciando al mondo un solo disco (più uno postumo) ma di una bellezza assoluta, Grace. Scopriamo di più sulla vita e sulla carriera di uno dei musicisti più grandi di sempre!

Dall’infanzia a Grace: Jeff Buckley, le curiosità sull’artista

Nato il 17 novembre del 1966 ad Anaheim, in California, sotto il segno dello Scorpione, Jeff Buckley ha avuto una carriera breve, ma davvero intensa. Lo dimostra Grace, uno dei dischi considerati oggi fra i più importanti di tutta la storia del rock, e che non a caso ha fatto sbilanciare artisti del calibro di Bob Dylan, che parla di Jeff proprio come uno dei migliori compositori al mondo.

Microfono cantante

La sua è una storia di intrecci, come quella dei predestinati. Proprio a causa di Bob Dylan, suo idolo indiscusso, fra le tante etichette scelte la Columbia. E quando il suo disco fu completo, anche Robert Plant, cantante dei Led Zeppelin, dichiarò di averlo letteralmente consumato: e pensare che il primo disco acquistato dal giovane Jeff fu proprio Physical Graffiti dei Led.

Ma prima, bisogna fare un passo indietro, dritti verso la sua infanzia. Un periodo difficile, a causa anche del padre, Tim Buckley, che abbandonò la famiglia per cercare fortuna a New York e morì a 28 per una overdose. Tim lasciò un grande vuoto nel cuore di Jeff, ma anche una pesante eredità, vista la sua professione. Il padre, infatti, era uno dei più celebri cantanti folk americani. Così Jeff lo incontra solo nei primi anni della sua vita, ma gli bastano per approcciarsi fin da subito alla musica. A soli 5 anni imbraccia una chitarra e poi comincia a cantare nel coro della chiesa di St. Anne, a Brooklyn.

Con l’adolescenza arrivano anche le prime esibizioni, e anche qui il destino incrocia la sua storia con quella dei grandi nomi. Jeff si esibisce in una caffetteria di NYC, il Sin-è, un pub irlandese succursale di un piccolo locale di Dublino, dove all’inizio della loro carriera si esibivano anche gli U2. Il contratto era semplice: suonare ogni lunedì sera davanti a poche persone. E pensate che per qualche dollaro in più, Buckley si fermava oltre l’orario per lavare i piatti…

Il successo arriva presto, nel 1994, con quel capolavoro indiscutibile di Grace. Ma soli tre anni dopo il cantante scomparirà per sempre. La morte di Jeff Buckley, a dire il vero, resta proprio uno dei più grandi misteri di sempre. Il suo manager ne parla in un libro, dove racconta gli ultimi giorni del cantante, in cui pareva strano, diverso. Poi, quella scelta, un giorno, di fermare il furgone e fare il bagno nel Mississippi, senza nemmeno togliersi i vestiti. Jeff entrò cantando una canzone dei Led Zeppelin, e non tornò mai più. C’è chi parla di suicidio, chi di incidente, ma nessuna sa quale possa essere la verità. Nel corpo non furono trovate tracce di droga o di alcol, e il mistero ancora oggi pare essere irrisolto.

Jeff Buckley: la discografia in studio

1994 – Grace
1998 – Sketches for My Sweetheart the Drunk (postumo)
2016 – You and I (postumo)

La vita privata di Jeff Buckley: la fidanzata e il ricordo

Per quanto riguarda la vita sentimentale del cantante, celebre la sua relazione con Rebecca Moore. Jeff Buckley considerava l’attrice e musicista proprio come una musa, e infatti la sua presenza nella vita di Jeff ne condizionò altamente la scrittura.

Nell’album di Jeff Buckley sono tanti infatti i brani che si rivolgono direttamente a lei, primo fra tutti Grace, ma anche la sofferta Last Goodbye, che è stata scritta come sfogo dopo la fine della loro relazione. Al momento della sua morte, invece, Jeff era impegnato in una relazione con Joan Wasser, alias Joan As Police Woman. I due stavano insieme da tre anni quando il cantante morì appena trentenne; lei, invece, aveva 27 anni.

Proprio in occasione del ventesimo anniversario della sua morte, la cantante lo ha voluto ricordare, postando sui social alcune frasi dedicate a lui e rilasciando alcune interviste in cui raccontava della grande fortuna di aver potuto trascorrere del tempo con lui, ma anche del grande trauma subito dopo averlo perso: «L’amore non svanisce mai. Solo si accresce e spande. Come la musica». E per quanto riguarda noi, non possiamo che ricordarlo con Grace, la canzone più famosa e al tempo stesso fra le più intense di tutto il suo repertorio. Ecco il video:

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