Gli Arsames, gruppo death metal iraniano, rischia fino a 15 anni di galera per la musica che produce, definita dal paese come “satanica”.
Nuovo caso di censura religiosa in Iran. Gli Arsames, band death metal melodica locale, è stata condannata a 15 anni di prigione per aver creato e suonato “musica satanica“. Secondo i documenti legali forniti al blog dei fan tramite Metal Injection, i membri della band rischiano di finire in galera per aver partecipato al gruppo e per essere anti-governativi.
I membri della band sono stati rilasciati sotto cauzione e non sono tenuti in carcere mentre attendono il processo, come riferisce il sito. Il gruppo, formato nel 2002 dal cantante e batterista Ali Madarshah, ha suonato in festival internazionali tra cui il Sikkim Metal Fest in India e il Metal Asylum a Dubai.
Arsames, la band rischia la galera perché fa “musica satanica”
In Iran, gli artisti devono chiedere l’approvazione del Ministero della Cultura e dell’orientamento islamico se desiderano pubblicizzare il loro lavoro. I musicisti e i cantanti che non richiedono tali autorizzazioni prima di rendere disponibili le loro opere sono soggetti a sanzioni. Per la seconda volta nella memoria recente, una band iraniana rischia la galera per aver suonato metal, che il paese considera “musica satanica“. Metal Injection riferisce, infatti, che i membri della band iraniana death metal degli Arsames sono stati arrestati il mese scorso.
I musicisti “rischiano 15 anni di prigione per essere una band satanica contro il governo islamico“, secondo i documenti ufficiali diffusi. Sono attualmente liberi su cauzione e in attesa di processo. Formatisi nel 2002, gli Arsames hanno soprannominato la loro musica “NWOPDM“, che sta per “New Wave of Persian Death Metal“.
Hanno suonato in festival in Turchia, Dubai e Armenia e hanno pubblicato un album, Immortal Identity, nel 2010. Hanno anche registrato una serie di cover, tra cui una versione particolarmente creativa di Raining Blood degli Slayer di Kerry King che potete ascoltare nel seguente video:
Arsames e Confess, uniti dallo stesso destino
Gli Arsames non sono la prima band metal in Iran a subire azioni legali. Nel 2018, Nikan Khosravi, un membro della band Confess è stato costretto a fuggire dal Paese, inseguito dal Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica per aver prodotto musica satanica a seguito dell’uscita del loro album del 2015 In Pursuit of Dreams.
La band, infatti, fu accusata di blasfemia, pubblicità contro il sistema, formazione e gestione di una band illegale e clandestina e registrazione di un’etichetta in uno stile musicale considerato satanico. Non solo: furono accusati di scrivere testi che sono antireligiosi, atei, politici e anarchici, concedendo interviste a stazioni radio straniere proibite.
I suoi membri risiedono attualmente in Norvegia, dove hanno ottenuto l’asilo e potrebbero non essere più in grado di tornare a casa. L’anno scorso, il tribunale rivoluzionario di Teheran ha condannato i membri della band a 14 anni e mezzo di reclusione. Il frontman della band, Nikan Siyanor Khosravi, inoltre è stato condannato a 74 frustate.