Intervista ai BowLand: «La nostra musica accompagna le persone nei loro momenti più intimi»

Intervista ai BowLand: «La nostra musica accompagna le persone nei loro momenti più intimi»

Il nome BowLand in Farsi significa alto, forte, e lo hanno scelto in un’ora e mezza, scarabocchiando su dei fogli bianchi. In occasione del TEDxVicenza abbiamo intervistato la band.

La loro è musica sincera, fatta con il cuore, ma è anche intelligente, frutto di ascolti e tanta sperimentazione. E di certo non faticano a farsi voler bene questi tre ragazzi di Teheran, che nel 2015 a Firenze hanno dato origine al loro progetto musicale e nel 2018 hanno partecipato a X-Factor 12, raggiungendo la finale del talent e diventando una delle rivelazioni del programma.

Se non lo aveste capito, stiamo parlando dei BowLand, trio musicale composto da Lei Low, Pejman Fa e Saeed Aman. Si tratta di una di quelle band che rapiscono, conquistano, incuriosiscono, che con le loro canzoni ti trascinano in un mondo ben preciso e riconoscibile, il loro. Musica artigianale ed elettronica al tempo stesso, erotica e sensuale, ma soprattutto mai banale; una band dalle atmosfere fluttuanti, suoni insoliti e alternativi che si fondono con voci eteree e ritmi groovy.  

Li abbiamo intervistati in occasione della loro partecipazione come ospiti al TEDxVicenza, che si terrà l’8 giugno presso il Teatro Comunale della città e avrà ad oggetto il tema “TRANSITIONS”, ovvero la fase di cambiamento a cui stiamo assistendo alla quale è impossibile opporre resistenza. 

Intervista ai Bowland

Bowland

Questa domanda di certo ve l’avranno fatta in tanti, e siamo sicuri ve la sarete fatta anche voi: vi aspettavate tutto questo? E il successo è proprio come l’avevate immaginato?
«Certo che no! Con il tipo di musica che facciamo non pensavamo proprio di poter andare avanti in X Factor. Poi siccome lì dentro non avevamo contatti con l’esterno, quando abbiamo terminato il programma eravamo veramente sorpresi».

Parliamo di musica. La vostra è un insieme di contaminazioni diverse fra loro, che comincia dal pop e termina in un viaggio all’insegna della sperimentazione (e lo dimostra l’uso degli oggetti di tutti i giorni). Quanto c’è della vostra cultura iraniana in tutto questo?
«Della nostra cultura iraniana sicuramente c’è tanto, ma è una cosa che è dentro di noi, che viene fuori spontaneamente, non sappiamo dire esattamente quanto e in che forma».

In genere gli artisti hanno un sogno nel cassetto. Il vostro qual è?
«Il nostro sogno più grande è quello di poter girare ovunque con la nostra musica e calcare i palchi più importanti di tutto il mondo»

Tutti i giorni, ai vostri fan, raccontate chi siete attraverso le vostre canzoni. Ci raccontereste, invece, un lato di voi (magari strano o divertente) che non esce fuori con la vostra musica?
«Un aspetto che probabilmente non viene fuori immediatamente dalla musica è che due di noi (Pejman e Saeed) sono architetti di professione e Leila è un’animatrice ed illustratrice!»

Il tema dell’evento è il cambiamento, parola che va a braccetto con la musica. Qual è secondo voi la funzione dell’arte nei confronti della società? Credete di avere un qualche tipo di ruolo o di essere dei portavoce di specifici valori?
«L’arte esiste sotto tantissime forme diverse e può avere ruoli diversi nella società. A volte può essere un rifugio dalla quotidianità, un assaggio di una specie di paradiso. A volte ha un ruolo da critico dissidente e sfida il potere. A volte è al servizio della collettività per colmare dolori e unire le persone. Noi non siamo sicuri se abbiamo un ruolo specifico, ma quello di cui siamo sicuri è che siamo molto onorati di essere artisti e del fatto che la nostra musica accompagna le persone nei loro momenti più intimi, in gioia e in dolore».

Avete fatto il vostro esordio nel 2017 con Floating Trip, il vostro primo album. Poi c’è stata la finale di X Factor e Bubble of Dreams. Potete anticiparci qualcosa dei vostri progetti futuri?
«Certo! Oltre al tour estivo in partenza a breve stiamo lavorando sui nostri nuovi brani. Quest’estate dovrebbe uscire un nuovo singolo e dopo il tour vedremo di finire il nuovo disco. Abbiamo anche delle proposte per colonne sonore che è un campo che ci interessa molto esplorare».

Ascoltiamoci il grande successo dei BowLand, Don’t Stop Me.