Il sindaco Beppe Sala conferma: il maestro Gergiev non dirigerà alla Scala, non avendo preso le distanze dalla guerra.
Beppe Sala chiama, il maestro Valerij Gergiev non risponde. Il grande direttore d’orchestra, da sempre molto vicino a Vladimir Putin, era stato invitato dal sindaco di Milano a prendere le distanze dall’attacco della Russia in Ucraina prima di tornare a esibirsi al Teatro alla Scala. Al momento non c’è stata però alcuna risposta al primo cittadino, che a questo punto ha confermato di non avere molte speranze di poterlo vedere sul podio.
“Non credo che ci sarà, e a questo punto possiamo escludere la sua presenza sul podio alla Scala per la Dama di picche“, ha annunciato Sala a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Iulm di Milano. Una notizia che rattrista il mondo della musica classica, ma che conferma il pugno duro contro chi sta sostenendo, anche indirettamente, un conflitto privo di senso.
Sala dà il ‘benservito’ al maestro Gergiev
Non era un’abiura quella che il primo cittadino aveva chiesto al Maestro, bensì una presa di posizione forte non contro l’amico Putin, ma contro il conflitto bellico. Perché, al di là delle posizioni politiche, nessuno dovrebbe essere a sostegno dell’uso della forza, soprattutto contro innocenti e civili.
Non sono però arrivate risposte alla richiesta del sindaco Sala, che a questo punto ha manifestato il suo pessimismo sulla presenza di Gergiev. La posizione del direttore d’orchestra non è semplice, ed evidente per non colpire il presidente russo, suo amico personale, ha preferito rimanere in silenzio davanti a una situazione tragica per il mondo intero.
Gergiev non abiura, Netrebko sì
Se il direttore d’orchestra non si è espresso in alcun modo, altri personaggi del mondo artistico, come Anna Netrebko, soprano scoperto proprio dallo stesso Gergiev, ha voluto prendere posizione in maniera netta, chiara ed esplicita. Queste le sue parole sui social: “Prima di tutto: sono contraria a questa guerra. Sono russa e amo il mio Paese ma ho molti amici in Ucraina e la pena e il dolore ora mi spezzano il cuore. Voglio che questa guerra finisca e che la gente possa vivere in pace“.
Tuttavia, la star russa ha aggiunto che non trova giusto obbligare gli artisti o altre figure pubbliche a dare voce alle loro opinioni politiche o a denunciare la loro patria. Sotto questo punto di vista, la donna è sembrata allinearsi al Maestro ed esprimergli la propria solidarietà. E non ha caso ha rinunciato a sua volta alla Scala.