Francesco Gabbani interviene sulla polemica autotune: “Mi fa inca**are”

Francesco Gabbani interviene sulla polemica autotune: “Mi fa inca**are”

Dopo Elio e Jovanotti, anche Francesco Gabbani è intervenuto sulla polemica relativa all’utilizzo dell’autotune.

Una delle questioni più calde di questi giorni riguarda l’autotune, un software capace di correggere l’intonazione vocale, reso celebre da artisti di vario genere, da Cher fino ai più recenti esponenti del rap e del pop. La polemica si è acuita in seguito alle osservazioni critiche mosse da Elio in merito alla canzone vincitrice del Festival di Sanremo.

Sulla questione è intervenuto anche Francesco Gabbani il quale, durante un’intervista a FanPage.it, ha condiviso la propria opinione riguardo questo strumento..

Francesco Gabbani: le sue parole sull’autotune

“Il mio punto di vista parte dal fatto che lo considero un’espressione del tempo che viviamo perché è a tutti gli effetti un ausilio artificiale che viene usato nell’espressione artistica e quindi musicale.” – spiega Francesco Gabbani ai microfoni di FanPage.it.

Francesco Gabbani

Poi aggiunge: “Però resta uno strumento, un software, qualcosa che nell’espressione del nostro tempo ci sta, perché viviamo in una realtà che è molto tecnologizzata e in cui l’espressione artistica passa da tutto ciò che può essere un supporto tecnologico, quindi come tale lo accetto“.

L’autotune come strumento di correzione

Un mese fa il cantante aveva espresso un opinione moto dura nei confronti di questo strumento, affermando: “L’autotune andrebbe tolto. Il fatto è che poi molti non potrebbero cantare dal vivo“. Oggi sembra aver parzialmente cambiato idea. “Lo accetto come caratteristica artistica, perché quando è dichiarato è dichiarato e in questo senso va benissimo perché diventa connotato artistico, stilistico e strumento di comunicazione” – spiega Gabbani.

Tuttavia, non sempre l’utilizzo dell’autotune è giustificato: Mi fa un po’ incazzare quando viene usato come strumento di correzione e basta, perché un conto è usarlo dichiaratamente come modo stilistico, un altro è usarlo come correttore”. Poi conclude: “Se uno pensa: ‘Se non ho l’autotune che mi corregge non canto’ vuol dire che non ha la consapevolezza artistica di quello che stai facendo“:

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