Fedez è stato cacciato da un casinò di Las Vegas: tutta colpa del suo ‘accompagnatore’!

Fedez è stato cacciato da un casinò di Las Vegas: tutta colpa del suo ‘accompagnatore’!

Guai in vista per Fedez? Il rapper è stato cacciato da un casinò di Las Vegas: il rapper ha svelato il motivo.

Una ne pensa, dieci ne fa. Fedez è sempre il solito! Il rapper milanese stavolta l’ha combinata davvero grossa: è stato cacciato da un casinò di Las Vegas! Sembra la descrizione della scena di un film, ma invece è tutto vero. L’artista si è fatto mettere alla porta, come l’ultimo dei malfattori, dalla sicurezza, per un motivo piuttosto clamoroso. A quanto pare, infatti, la colpa non è stata tanto del giudice di X Factor, bensì di chi lo ha accompagnato fin lì. E no, stavolta non si tratta della sua amata moglie Chiara Ferragni…

Fedez cacciato da Las Vegas

Galeotti furono i suoi amici Dario Sammartino e Andrea Muzii. Lo ha rivelato lo stesso rapper all’interno di una puntata del podcast Muschio Selvaggio. Andare in giro con due personaggi del genere non è infatti il massimo, soprattutto per i funzionari di un casinò, sempre molto attenti a fare in modo che a vincere non siano poi molti clienti.

Fedez

Ma qual è stato il problema avuto dai funzionari del casinò con Dario Sammartino e Andrea Muzii? Semplicemente i due non sono semplici avventori. Il primo è un famoso campione di poker, mentre il secondo è il campione italiano di memoria. Insomma, due personaggi che possono vincere con più semplicità del più tipico dei “polli da spennare”, e che per questo motivo sono stati messi alla porta, insieme al rapper, dalla sicurezza, con l’accusa di aver provato a “barare“.

La disavventura di Fedez al casinò

Siamo appena stati cacciati dal primo casinò“, ha dichiarato sui social Muzii, raccontando questa vera e propria disavventura. Fortunatamente per loro, prima di venir allontanati le cose però non gli sono andate poi male. Sono infatti riusciti a mettersi in tasca una discreta somma: 800 dollari.

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Al di là di tutto, per Muzii è stata una vera soddisfazione il fatto che le sue capacità intellettuali siano state ritenute una minaccia per il fatturato di un’impresa miliardaria. Ad ogni modo, il rapper di Crisi di Stato ha tenuto a spiegare che farsi aiutare da un campione di memoria in realtà non costituisce reato, nemmeno in un casinò. Quindi le cose avrebbero dovuto andare diversamente.

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