Eurovision, Big Five: chi sono i Paesi in questa categoria speciale e perché possono partecipare direttamente alla finale.
Nel regolamento dell’Eurovision Song Contest è previsto, dal 2000 in poi, che cinque Paesi tra quelli in gara possano accedere direttamente alla finale, saltando le pericolose semifinali. Si tratta dei Big Five, i grandi cinque: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna. Ma qual è il motivo per cui a questi Paesi viene riservato un trattamento di riguardo dall’Unione europea di radiodiffusione?
Semplice. Si tratta di una motivazione puramente economica. I Big Five sono stati e sono tuttora i Paesi che supportano maggiormente l’Uer. In cambio, ottengono questo “premio” simbolicamente importante. Tra l’altro, Francia, Germania e Italia sono anche i tre dei Paesi fondatori della manifestazione canora più longeva.
Big Five, Big Four e le critiche della Turchia
Regola ferrea dell’Eurovision, quella che tutela i Big Five, è stata mantenuta a lungo, anche negli anni in cui l’Italia non partecipava alla manifestazione, dal 1997 al 2011. In quel periodo si era passati infatti dai Big Five ai Big Four, senza che nessun Paese potesse sostituire il nostro all’interno dell’élite degli Stati dell’ESC.
Accettata quasi all’unanimità, anche se è una regola che dà un privilegio importante a cinque Paesi che, tra l’altro, per tradizione non faticherebbero a superare l’ostacolo delle semifinali, nel corso degli anni ha subito numerose critiche. Su tutte quella della Turchia, che ha deciso dal 2013 di dare forfait all’evento proprio per via dell’apparente favoritismo concetto agli artisti dei Big Five.
Tutte le vittorie dei Big Five
Che ci sia un vantaggio per i cinque Paesi in questione, d’altronde, lo dimostrano i fatti. Su 65 edizioni, ben 17 volte la vittoria è andata a una tra Francia, Regno Unito, Italia, Spagna e Germania. Cinque sono i successi conquistati dai primi due Paesi (la Francia vanta anche la prima vittoria maschile in assoluto, quella di André Claveau nel 1958), tre per l’Italia, due per Spagna e Germania. Una percentuale che incide per oltre il 26% sul totale.
Va aggiunto però che, ufficialmente, la regola dei Big Five è stata introdotta solo nell’edizione di Stoccolma 2000. Da quel momento di vittorie per un Paese d’élite ne sono arrivate solo due: quella della Germania nel 2010 e quella dell’Italia nel 2021, con un’incidenza molto più bassa (meno del 10%). Sono stati anzi più gli ultimi posti in queste ultime decadi: ben dieci, di cui gli ultimi due consecutivi per il Regno Unito.
Curiosità sui Big Five
Vediamo insieme qualche curiosità sui cinque Paesi dei Big Five, partendo dalla Francia. Si tratta del Paese di maggior successo nei primi dieci anni di concorso, con tre vittorie, un secondo posto, due terzi posti, due quarti posti e un quinto posto. In totale, in quei primi dieci anni fu per nove volte in top 10.
La Germania è invece l’unica nazione di questo quintetto ad essere stata eliminata in una preselezione, nel 1996, prima dell’inizio della regola più osteggiata. Per questo motivo non è il Paese con più partecipazioni in assoluto, ma si ferma a 65 su 66 edizioni finora.
L’Italia, al contrario, è il Big Five con meno partecipazioni. Con l’edizione di casa arriva a 47 su 66, complice lo stop autoimposto dal 1997 al 2011. Uno stop che gli ha permesso di diventare l’unico Paese sempre assente negli anni Duemila. Vanta però due record importanti: è il Paese dei Big Five ad aver ottenuto più punti con gli ultimi due sistemi di voti utilizzati. Rispettivamente 292 nell’edizione 2015 (quella con Il Volo come rappresentanti) e 524 nell’edizione 2021, quella dei Måneskin. Inoltre, è l’unico membro dei Big mai arrivato all’ultimo posto dall’istituzione del gruppo elitario e l’unico a non aver mai raggiunto il punteggio peggiore tra i cinque Paesi.
Il Regno Unito può vantare il maggior numero di edizioni ospitate (9) e il maggior numero di secondi posti (15). E chiudiamo con la Spagna, unico Paese dei Big Five ad aver vinto due edizioni consecutive, nel 1968 e nel 1969.