Cosmo è stato costretto a rinviare i concerti di Bologna per la festa dell’ottobre organizzata a ottobre: le parole del cantante.
La volontà è più forte di tutto e tutti? Forse sì, ma non della burocrazia. Una lezione che Cosmo ha imparato duramente sulla sua pelle. La sua festa dell’amore i tre giorni di concerti senza regole Covid, organizzata il 1°, 2 e 3 ottobre all’Arena Parco Nord di Bologna, è stata rinviata a data da destinarsi. Lo ha annunciato lo stesso artista attraverso una lettera aperta inviata alla stampa. Una missiva in cui ha spiegato per filo e per segno come sono andate le cose, puntando il dito contro la burocrazia e l’esecutivo al momento al governo in Italia.
Cosmo: rinviati i concerti a Bologna
Sono state ovviamente le regole anti-Covid a rendere impossibile la serie di concerti previsti a ottobre. “Perché stiamo spostando?“, si chiede Cosmo, aggiungendo che la colpa non è del Covid. La responsabilità dello slittamento è da dare alla burocrazia: “Non certo per una situazione di emergenza ospedaliera, bensì per le scelte fatte dalla politica e per i tempi della burocrazia“.
Il punto di vista dell’artista piemontese è chiaro: il governo si sta muovendo con grande lentezza e sta dimostrando un certo menefreghismo nei confronti del settore degli spettacoli dal vito, tra i più vessati in quest’epoca di crisi Covid. La prossima decisione riguardante il distanziamento e la capienza nelle arene dovrebbe arrivare il 30 settembre. Troppo tardi per poter garantire un evento che dovrebbe avvenire dal giorno dopo. Per questo, con suo grande dispiacere, Cosmo ha deciso di rinviare tutto.
L’appello di Cosmo
Dopo aver scritto lettere e chiesto apertamente l’intervento della politica, Cosmo ha approfittato di questo rinvio per mandare l’ennesimo appello al governo, che ha trasformato “un’opportunità in un paradosso“. La ripartenza sta infatti procedendo a rilento, in maniera irrazionale e in completa antitesi con gli altri settori, e questo non è giusto. Anche perché assembramenti ormai se ne vedono ovunque: “Mentre i concerti sono sempre più militarizzati, controllati a vista, pieni di vincoli e regole da seguire, fuori dalle arene dedicate alla musica sembra sia possibile fare tutto quello che da decreto risulterebbe vietato nei nostri eventi“. Per questo l’artista lancia un appello affinché si prenda coscienza del fatto che così si sta schiacciando un intero settore, e di conseguenza migliaia di famiglie. Di seguito il suo amaro annuncio: