Chi era Lemmy Kilmister, icona immortale del mondo del rock

Chi era Lemmy Kilmister, icona immortale del mondo del rock

Lemmy Kilmister: la carriera, la vita privata e le curiosità su uno dei personaggi più amati del mondo della musica rock e metal.

Chiedi chi era Lemmy Kilmister. Se non lo conosci, chiedi a chi ne sa di più. Su un personaggio del genere c’è ogni giorno qualcosa da scoprire. Amato dai più, rispettato da tutti, detestato da nessuno (o quasi), Lemmy era un musicista molto capace. Era un compositore eccellente. Era un personaggio dotato di un carisma fuori norma. Lemmy era rock. Lemmy era il rock. Scopriamo alcune curiosità su un’icona indimenticabile.

Chi era Lemmy Kilmister: biografia e carriera

Iam Fraser Kilmister nacque la vigilia di Natale del 1945, il 24 dicembre, a Stoke-on-Trent, sotto il segno del Capricorno. Figlio di un cappellano della Royal Air Force, crebbe senza conoscere il padre, il quale abbandonò la famiglia quando Ian aveva solo tre mesi. Da questa esperienza si suppone sia nato il suo risentimento verso la religione.

Lemmy Kilmister dei Motorhead

Dopo le prime esperienze musicali poco fortunate, il giovane artista venne scelto come bassista della leggendaria band space rock Hawkwind. Con il gruppo inglese rimase fino al 1975, anno del suo arresto per possesso di anfetamine.

Venne allontanato dalla band, e in quel momento decise di creare un nuovo gruppo a sua immagine e somiglianza: nacquero così i Motörhead. La band passò un periodo embrionale, fino all’arrivo del chitarrista ‘Fast’ Eddie Clark e del batterista Phil Taylor. I tre iniziarono sul finire degli anni Settanta a incidere i primi pezzi e dar vita a una vera leggenda della musica metal.

Il sound dei Motörhead era qualcosa di mai sentito prima: sporco, ruvido, velocissimo, grazie anche al modo atipico di suonare il basso di Lemmy (fatto di accordi più che di note singole) e alla sua voce gutturale. Nella musica del trio la rabbia del punk si fondeva con la pesantezza del primo metal, ponendo le basi alla nascita del thrash portato poi al successo da band come Metallica, Megadeth, Anthrax, Slayer e tanti altri gruppi leggendari.

I Motörhead raggiunsero l’apice della loro carriera molto presto a cavallo tra gli anni Settanta e i primi Ottanta, trascinati da pezzi come Ace of Spades, un classico dell’hard ‘n’ heavy. La carriera della band durò tanti anni, resistendo ai cambi di formazione avvenuti attorno alla figura carismatica e a tratti mistica del leader Lemmy.

Divenuto negli anni un’icona della musica rock, partecipò a dischi, concerti, tour, video dei gruppi più importanti della storia, ma anche di band emergenti come gli Airbourne. Nei suoi ultimi anni di vita, non smise mai di godersi il tempo alla sua maniera, amando il rock and roll come filosofia di vita e non solo come professione o accompagnamento musicale della sua esistenza.

La morte di Lemmy Kilmister

Come riferito da Rolling Stone, Lemmy soffriva di diabete e aritmia cardiaca fin dal 2013. Era stato anche sottoposto a un intervento chirurgico. Ma qual è stata quindi la causa della morte di Lemmy Kilimster, si chiedono in molti. Questa la ricostruzione. Il 26 dicembre 2015, due giorni dopo il suo settantesimo compleanno, scoprì di essere malato terminale per un cancro al collo e al cervello.

Stando al certificato di morte ufficiale, però, il 28 dicembre il decesso sarebbe avvenuto per via di un cancro alla prostata e di un’insufficienza cardiaca congenita. Con Lemmy morirono anche i Motörhead, come annunciato pochi giorni dopo dal batterista Mikkey Dee.

Lemmy Kilmister: le frasi più rappresentative

Ecco alcune delle frasi più rappresentative di Lemmy, pronunciate in varie interviste o inserite all’interno dei suoi testi. Pillole di una vita pienamente rock and roll:

– “La vita non è sicura. Il tuo lavoro non è sicuro. Quando esci di casa, non è sicuro. Ecco perché bisogna godersi il momento“;

– “La morte è il modo col quale Dio ti fa capire che è il momento di darsi una calmata“;

– “Le persone non leggono più. È una cosa triste. Leggere è l’unica cosa che ci permette di usare l’immaginazione, quando vedi un film tu guardi la visione di un altro, non la tua“;

– “Nato per perdere, vivo per vincere“.

La vita privata di Lemmy Kilmister: moglie e figli

Amante delle donne e della vita mondana, a modo suo, Lemmy non si è mai sposato. Ha avuto però due figli: Paul Inder, con cui ha vissuto una buona parte della vita a Los Angeles, e un altro figlio in Inghilterra, adottato quando era bambino e rimasto a lungo protetto per garantirgli la massima privacy.

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Sai che…

– Lemmy Kilmister era alto 1 metro e 78.

– L’origine del soprannome Lemmy non è chiara. Secondo alcuni deriverebbe dai suoi giorni da roadie, ma nella sua biografia Ian afferma che si trattava di un nomignolo affibbiatogli quando aveva dieci anni.

– Nel 1967 ha fatto da roadie per Jimi Hendrix.

– Nel 1991 ha lavorato con Ozzy Osbourne per l’album No More Tears, partecipando alla composizione di capolavori come Hellraiser, Desire e Mama I’m Coming Home.

– Ha partecipato all’ultimo concerto dei Ramones, suonando insieme a gruppo il brano R.A.M.O.N.E.S.

– Ha scritto numerose canzoni per la WWE, complice il suo rapporto di amicizia con il wrestler Triple H, per il quale ha composto le entry song The Game e King of Kings, oltre al brano Line in the Sand per la stable Evolution. Ha inoltre presenziato in diversi show della WWE esibendosi dal vivo.

– Era un grande appassionato di Seconda guerra mondiale e collezionava oggetti appartenenti ai militari nazisti, ad esempio diverse croci di ferro. Possedeva inoltre un pettine appartenuto a Eva Braun, compagna di Hitler. Se ti stai chiedendo se era un nazista, la risposta è no. Lemmy ha sempre dichiarato di non essere interessato alla politica.

– Sosteneva di aver avuto oltre 1000 donne nella sua vita, conquistate tutte grazie alla sua capacità di farle ridere e divertire.

– Da sempre ha voluto porsi in aperta polemica con il mondo delle religioni, dichiarandosi a più riprese agnostico.

– Era molto rispettato dai colleghi. Così ne parlò alcuni anni fa Brian May dei Queen: “Era un eroe. Una specie, almeno. Unico in ogni modo immaginabile. Era un mix vivente di diversi tipi di personalità. La sua musica era ruggente, abrasiva, senza compromessi, e i suoi testi non avevano alcun accenno di sensibilità. Ma, come persona, era un pacifista, un grande pensatore, un uomo che teneva molto ai suoi amici“.

– Anche Ozzy ha proferito più volte parole d’oro nei confronti dell’amico: “Guardando Lemmy, non crederesti mai quanto fosse istruito. La gente lo vede e pensa che sia un barbone, una cattiva persona. Lemmy era una persona molto intelligente. Nel suo primo tour, sul bus, si portava dietro un paio di calze, un paio di scarpe, e una pila di libri. Era il mio eroe“.

– A quanto ammontava il patrimonio di Lemmy? In una sua intervista dichiarò che non era povero ma non si poteva certo definire ricco. E in effetti aveva ragione. Rispetto alle attese, l’eredità lasciata ai figli è stata di circa 650mila dollari, dieci volte meno rispetto alle proiezioni di alcuni esperti. Non si sa se a causare questo crollo siano stati calcoli sbagliati sulle royalties o il suo vizio per il gioco d’azzardo.

– Quante sigarette fumava Lemmy? Nell’ultimo periodo della sua vita solo due al giorno.

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