Chi era Umberto Bindi, uno dei massimi esponenti della scuola genovese

Chi era Umberto Bindi, uno dei massimi esponenti della scuola genovese

Umberto Bindi: la carriera, la vita privata e tutte le curiosità sul cantautore simbolo della scuola genovese.

Se Fabrizio De André, Gino Paoli e, per certi versi, Luigi Tenco hanno reso “popolare”, mainstream potremmo dire, la cosiddetta scuola genovese, uno dei più grandi esponenti di quella stessa scuola è rimasto nel corso dei secoli un personaggio di culto per generazioni e generazioni non solo di appassionati, ma anche di musicisti. Stiamo parlando dell’indimenticabile Umberto Bindi, cantautore, pianista e molto altro. Scopriamo insieme alcune curiosità sulla sua carriera e la sua vita privata.

Chi era Umberto Bindi: biografia e carriera

Umberto Emilio Bindi nacque a Bogliasco, vicino Genova, il 12 maggio 1932 sotto il segno del Toro. Artista di grande talento, appassionato di musica fin da giovane, fu uno dei maggiori esponenti della scuola genovese, quel nucleo di artisti che ha cambiato completamente la musica leggera italiana tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Un “gruppo” al cui interno figuravano, tra gli altri, anche Gino Paoli, Bruno Lauzi, Fabrizio De André e Luigi Tenco. Tra i cinque, Umberto era in particolare quello musicalmente più preparato, e per questo le sue canzoni riuscirono a colpire il pubblico per l’eleganza delle melodie e per arrangiamenti spesso sontuosi.

Pianoforte

Accompagnato da Giorgio Calabrese, noto paroliere e suo concittadino, per alcune delle sue migliori composizioni, scrisse grandissimi successi come Arrivederci, arrivata al secondo posto a Canzonissima 1959, Il nostro concerto, con la sua splendida intro strumentale da oltre 70 secondi, Vento di mare, Non mi dire chi sei, presentata a Sanremo nel 1961, ma anche Il mio mondo, scritta con Gino Paoli, e poi La musica è finita, scritta con Franco Califano e Nisa per Ornella Vanoni.

Nonostante i grandi successi internazionali, Bindi incontrò difficoltà sempre crescenti nell’ambiente musicale, a causa dell’eccessiva raffinatezza delle sue composizioni e per la discriminazione dovuta alla sua omosessualità.

A rendere ancora più complicata la sua vita fu una vicenda tragica, capitatagli nel 1975. Mentre era fuori per lavoro, sua madre venne uccisa accidentalmente da un colpo di fucile sparato da un conoscente nella villa affittata a Rocca di Papa, vicino Roma. Un dramma che lo sconvolse e lo colpì nel profondo. Da quel momento la sua carriera proseguì tra alti e bassi, ma senza quei picchi che lo avevano portato in alto nei primi anni Sessanta.

Tornò a farsi vedere dal grande pubblico nel 1996, partecipando al Festival di Sanremo con la canzone Letti, interpretata insieme ai New Trolls. Negli anni successivi, a causa di alcuni problemi fisici, non riuscì però a lavorare con continuità e negli ultimi due anni della sua vita finì in povertà. In quel periodo confessò al Corriere della Sera: “Da due anni ho un rene fuori uso, quattro by-pass, un’angioplastica, il fegato che non funziona, con un principio di cirrosi“.

Umberto Bindi: la morte

A nulla servì l’intervento dell’amico Gino Paoli, che fu promotore di un appello per garantirgli un vitalizio previsto dalla legge Bacchelli per gli artisti. I soldi arrivarono, ma ormai era troppo tardi. Il 23 maggio 2002 Umberto morì all’ospedale Spallanzani di Roma, dopo una vita di enormi difficoltà. Il suo corpo è sepolto ancora oggi nel cimitero di Bogliasco.

Nel corso degli anni successivi, più volte ha ricevuto omaggi e riconoscimenti, soprattutto dagli amici di una vita, come Gino Paoli, che portò la sua musica nuovamente sul palco di Sanremo nel 2014 e poi ancora nel 2018, per ricordare un amico che era stato “un uomo gentile e buono“, ma “massacrato, deriso, umiliato e dimenticato“.

La discografia di Umberto Bindi

1960 – Umberto Bindi e le sue canzoni

1961 – Umberto Bindi

1972 – Con il passare del tempo

1976 – Io e il mare

1982 – D’ora in poi (ristampato 1996 con il titolo Le voci della sera)

1985 – Bindi

1994 – Il nostro concerto 

1996 – Di coraggio non si muore

2005 – Il mio mondo

2013 – Umberto Bindi inedito (musica per l’eternità) 

La vita privata di Umberto Bindi: moglie e figli

Umberto Bindi era gay e per questo venne discriminato da parte della discografia italiana. Lo stesso cantautore rivelò che i suoi problemi erano iniziati quando, nel 1961, dopo Sanremo i giornali iniziarono a parlare non tanto della sua canzone, quanto dell’anello che portava a un dito. Non ebbe mai moglie e figli.

Sai che…

– Tra i suoi successi, Il mio mondo fu tradotta in inglese e in molte altre lingue e resa famosa anche nelle versioni di Dionne Warwick e Tom Jones.

– Ha sempre ribadito di non sentirsi un cantante, bensì un compositore. Per questo motivo, a suo parere, i suoi pezzi migliori erano quelli strumentali.

– Confessò in una storica intervista al Maurizio Costanzo Show del 1988 di essere stato discriminato negli anni Sessanta a causa della sua omosessualità.