Che cos’è e cosa fa un producer?

Che cos’è e cosa fa un producer?

Che cos’è un producer: cosa fa, quale è il suo significato e chi sono i più importanti in Italia.

Da diversi anni anche in Italia la figura del producer è diventata mainstream. Apice di questo processo evolutivo che ha portato il fu produttore discografico a diventare un artista importante al pari (ma a volte anche di più) di quello da lui prodotto è stato l’exploit della musica trap e di personaggi come Charlie Charles e Sick Luke. Ma chi e cosa fa veramente un producer? Proviamo a scoprire insieme qualcosa in più su questa figura professionale fondamentale per la creazione di musica.

Che cos’è un producer: significato

La traduzione di producer è ‘produttore’. Generalmente, almeno fino a qualche anno fa, in italiano tale figura era indicata come produttore discografico. Una definizione però vasta, che non riesce a far comprendere chiaramente quale sia il ruolo di questo professionista.

Cosa fa un producer a tutti gli effetti? Tradizionalmente, si prende cura della produzione di un disco (ma oggi più spesso di una singola canzone) supervisionando le sessioni di registrazione, guidando i musicisti e tenendo sotto controllo il mixaggio e la masterizzazione. O almeno questo era quello che faceva fino ad alcuni anni fa. Perché anche questa figura, come qualunque altra riguardante il mondo della musica, si è evoluta in maniera radicale negli ultimi anni.

Producer

Producer: la storia e l’evoluzione del ruolo

Figura nata sul finire dell’Ottocento, è divenuta stabile all’interno dell’industria discografica negli anni Cinquanta del Novecento. Tra i cosiddetti A&R director, il primo nome di rilievo fu Mitch Miller della Columbia. Verso la metà del decennio si fece spazio però una nuova figura: quella del producer indipendente. Tra questi, il più famoso in assoluto divenne nel corso degli anni Sessanta Phil Spector, detto Wall of Sound.

Di seguito Be My Baby delle Ronettes, una delle canzoni prodotte da Spector:

È in questi anni che il producer aumenta le sue responsabilità, di fatto selezionando spesso il materiale da sottoporre agli interpreti, dedicandosi all’arrangiamento e al mixaggio e spesso aiutando anche gli autori in fase di scrittura.

Tale è l’importanza, la preparazione e il talento dei producer dagli anni Sessanta in poi, che molti decisero di mettersi in proprio e di creare nuova musica. Tra i più grandi ricordiamo Brian Wilson, Brian Eno, Nile Rodgers, Trent Reznor e tanti altri ancora. Ma è con l’hip hop che il producer assume una rilevanza ancora maggiore.

Producer e beatmaker

Cambia la musica e i producer si specializzano nei vari generi. Per il rock come non ricordare Tony Visconti (David Bowie, T. Rex), Stephen Street per l’indie (The Smiths, Blur), e poi ancora Rick Rubin, fondamentale tanto per il metal quanto per l’hip hop (Metallica, Johnny Cash, Slayer, Red Hot Chili Peppers, Rage Against the Machine, Beastie Boys, Linkin Park e altri ancora).

Ed è proprio con l’hip hop che i producer diventano delle star. Basti pensare ai top degli anni Novanta, come Dr. Dre e Timbaland, cui si devono le produzioni di artisti quali Snoop Dogg, Eminem, 50 Cent, Jay-Z e altri ancora.

In questo nuovo genere musicale si comincia verso gli anni Novanta a parlare di DJ produttore (da distinguere al disc jockey vero e proprio) o beatmaker. A differenza degli altri DJ, questi ultimi attraverso drum machine, campionatori e software musicali moderni e avanzati creano le basi musicali su cui si ‘appoggiano’ i rapper con il loro flow.

Da Afrika Bambaataa, uno dei più importanti beatmaker dell’hip hop delle origini, fino a oggi, la figura si è evoluta ancora, grazie all’avanzamento tecnologico, ed è diventata fondamentale per il successo di un artista. Se il beat è giusto e accattivante, se rimane nelle orecchie, è quasi certo che un brano avrà successo.

I producer italiani più importanti

E ora che abbiamo le idee un po’ più chiare su chi siano stati i producer ieri e cosa siano oggi, andiamo a scoprire insieme alcuni dei producer più talentuosi, famosi o influenti che abbiamo oggi in Italia. Il più celebre e celebrato oggi è senza dubbio Charlie Charles, che non solo ha lanciato artisti come Sfera Ebbasta e Ghali, ma ha anche vinto Sanremo producendo con Dardust Soldi di Mahmood.

Altro nome molto famoso in ambito trap è quello di Sick Luke, il beatmaker che ha portato al successo la Dark Polo Gang. C’è poi Boss Doms, compagno fedele di Achille Lauro nella sua prima parte di carriera trap e in quella pop rock odierna.

Ma uno dei più talentuosi è Laioung, un rapper e producer originario della Sierra Leone che, rispetto a molti colleghi, compone non solo col computer ma anche alla vecchia maniera, suonando il pianoforte, la chitarra e avvalendosi di una voce per nulla banale. Senza dimenticare comunque nomi storici come Don Joe, producer dei Club Dogo.

E fuori dall’universo hip hop? Come non nominare Takagi e Ketra, i producer più importanti della musica pop degli ultimi anni, autori di hit che hanno scalato le classifiche senza soluzione di continuità.

Di seguito Jambo di Takagi e Ketra: