La storia del primo incontro tra Bob Dylan e i Beatles

La storia del primo incontro tra Bob Dylan e i Beatles

Il primo incontro tra Bob Dylan e i Beatles fu leggendario e particolare: ecco la storia del loro primo confronto, nel 1964.

Quando due miti del rock si incontrano per la prima volta, non può che venire fuori un evento destinato a rimanere nella storia. Un chiaro esempio è dato dal primissimo confronto tra Bob Dylan e i Beatles, avvenuto nell’estate del 1964. Un incrocio avvenuto in un hotel negli Stati Uniti, e basato su complimenti reciproci, qualche chiacchierata e… una bella fumata. Ma in gran segreto, ovviamente.

Quando Bob Dylan incontrò i Beatles per la prima volta

Era l’agosto 1964. Bob Dylan era già il menestrello più amato della musica folk, per tutti il vero degno erede di Woody Guthrie. La svolta elettrica, che si sarebbe realizzata di lì a pochi mesi, era ancora solo una sensazione. I Beatles, dal canto loro, erano in piena Beatlemania. Avevano spopolato in Inghilterra e si stavano prendendo pian piano anche il loro spazio negli Stati Uniti, alla guida di quel fenomeno denominato British Invasion.

The Beatles

Il primissimo contatto tra questi due miti della musica avvenne il 28 agosto 1964 in un hotel di Manhattan, il Delmonico Hotel. Lo ha raccontato Howard Sounes nel suo libro Bob Dylan – Una biografia. I Fab Four si trovavano nella Grande Mela per un concerto benefico alla fine del loro primo tour americano.

Al termine di un’estate tranquilla, Zimmerman si stava godendo qualche giorno di riposo nella sua casa a Bearsville, Woodstock. Venuto a sapere dell’arrivo dei quattro ragazzi di Liverpool, però, venne colto dall’improvvisa voglia di conoscerli. Non era strano. Già in quel momento Dylan si era infatti innamorato della loro musica, ancora semplice ma non insipida. In particolare, vedeva in Paul McCartney un autentico fenomeno. Incontrarli non era una possibilità, ma un dovere.

Chiese quindi al suo entourage di entrare in contatto con quello della band e si recò al Delmonico. Ad organizzare l’incontro alla fine fu un suo amico, il giornalista Al Aronowitz, che presentò il Menestrello ai Fab Four all’interno della suite a lui riservata. Ma non immaginava cosa sarebbe successo di lì a poco…

I Beatles, Bob e la marijuana

Inutile sottolineare quanto il confronto tra questi due miti del rock abbia contribuito a far svoltare le rispettive carriere. Da qui in avanti la musica di Dylan si avvicinerà sempre più al mondo rock dei Beatles, fino alla svolta elettrica vera e propria. Quella dei Fab Four, invece, assumerà maggior spessore e profondità, anche nella scrittura delle liriche, diventate più serie e raffinate.

Al di là dell’aspetto musicale, pare che uno dei grandi meriti di Dylan sia stato però quello di ‘iniziare’ i Beatles alle droghe leggere. In particolar modo alla marijuana. Una mezza verità. George Harrison e John Lennon avevano avuto già modo di fumarla, ma non di buona qualità e con poca soddisfazione. Gli altri membri, al di là di qualche anfetamina, erano rimasti sempre puliti. Ma l’epoca della psichedelia era alle porte, e la passione per certe droghe che “ampliano la mente e la percezione dei sensi” iniziò forse per i Beatles proprio durante questo incontro.

A dare il via alle danze fu Bob, che iniziò a rollare uno spinello davanti a tutti, senza problemi. Il cantautore di Duluth non immaginava minimamente che fino a quel momento i ragazzi di Liverpool non ne facevano un uso abituale. Era convinto anzi che un verso in I Want to Hold Your Hand fosse riferito esplicitamente all’erba. Un misunderstanding vero e proprio, confessato, non senza imbarazzo, dallo stesso Lennon.

Ma John, Ringo, George e Paul non si fecero pregare più di tanto e, dopo essersi barricati per non essere visti dalla polizia che circondava l’hotel, si fecero passare un paio di ‘canne’. Alla fine fu una fumata molto soddisfacente per tutti. Fu solo il primo di una serie di incontri tra Dylan e il gruppo nello stesso hotel in quei giorni. Dei confronti che segneranno la vera svolta nelle loro vite e l’inizio di una sorta di amicizia speciale, seppur a distanza.