Blanco è stato indagato dalla procura di Imperia per “strage di fiori”: il cantante paga i famosi fatti di Sanremo 2023.
Tra le mille storie e polemiche che il Festival di Sanremo 2023 ci ha lasciato in eredità non va dimenticata quella riguardante Blanco e il suo colpo di testa sul palco dell’Ariston. Se è vero che si tratta di una vicenda della prima serata, poi superata da altre polemiche forse anche mediaticamente più importanti, forse potrebbe essere quella dai risvolti più importanti anche a livello legale. Notizia di oggi è infatti l’apertura, da parte della Procura di Imperia, di un’indagine nei confronti del giovane artista, con l’accusa di danneggiamento dopo la “strage di fiori”.
Blanco indagato per i fatti di Sanremo
La notizia è stata battuta dall’Ansa nelle ultime ore. Blanco sarebbe finito nel mirino della Procura di Imperia per i noti fatti riguardanti il suo “pestaggio” nei confronti dei fiori di Sanremo durante la sua seconda esibizione di serata sul palco dell’Ariston.
Chiamato a presentare al pubblico il suo nuovo singolo, L’isola delle rose, l’artista ha completamente perso la testa a causa di un problema tecnico con l’in-ear monitor, e da quel momento ha iniziato, come tutti ricordano, a prendere a calci le rose della scenografia e a gettarle con forza a terra, preso da un attacco di rabbia. Una scena che, dalle parti di Sanremo, non è piaciuta a nessuno e ha portato all’apertura di un’indagine.
L’esposto del Codacons
Che qualcosa si potesse muovere in Liguria, nei confronti di Blanco, era nell’aria. D’altronde, il giovanissimo artista era stato messo nel mirino fin dalle ore successive alla kermesse dal Codacons, che aveva presentato un esposto alla Procura di Imperia per valutare l’esistenza di un’ipotesi di reato. Detto, fatto. L’artista è infatti adesso indagato per danneggiamento dopo la “strage di fiori”.
A far scatenare l’associazione per i diritti dei consumatori erano state queste motivazioni: “Al di là della volgarità del gesto e della sua inopportunità, l’aver distrutto la scenografia del Festival potrebbe realizzare veri e propri reati. Oltre all’aspetto penale, la distruzione operata ha prodotto un evidente danno economico ai cittadini: la scenografia dell’Ariston è infatti pagata dagli utenti italiani che finanziano la Rai attraverso il canone“.